giovedì 6 novembre 2014
​Messaggio per la 37a Giornata per la vita che si celebra il 1° febbraio 2015. Nuove forme di generosità, come l'adozione tra famiglie.
IL TESTO I Dal 10 al 13 ad Assisi l'Assemblea della Cei
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Stiamo vivendo un preoccupante declino demografico e una domanda incalza: “Che mondo lasceremo ai figli, ma anche a quali figli lasceremo il mondo?”. Parte da questa preoccupazione il Messaggio del Consiglio Permanente per la 37ª Giornata Nazionale per la vita (1° febbraio 2015).“Il triste fenomeno dell’aborto – spiegano i vescovi – è una delle cause di questa situazione, impedendo ogni anno a oltre centomila esseri umani di vedere la luce e di portare un prezioso contributo all’Italia. Non va, inoltre, dimenticato che la stessa prassi della fecondazione artificiale, mentre persegue il diritto del figlio ad ogni costo, comporta nella sua metodica una notevole dispersione di ovuli fecondati, cioè di esseri umani, che non nasceranno mai.”“La solidarietà verso la vita – ricorda ancora il Consiglio Permanente - può aprirsi anche a forme nuove e creative di generosità, come una famiglia che adotta una famiglia. Possono nascere percorsi di prossimità nei quali una mamma che aspetta un bambino può trovare una famiglia, o un gruppo di famiglie, che si fanno carico di lei e del nascituro, evitando così il rischio dell’aborto al quale, anche suo malgrado, è orientata”.
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