martedì 21 febbraio 2012
​Il governo britannico ha annunciato una consultazione su un'eventuale modifica della definizione di matrimonio nel diritto inglese. La Conferenza episcopale esprime "grande preoccupazione" e invita i cattolici a partecipare alla consultazione "per far conoscere le loro obiezioni".
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In Gran Bretagna si mette in discussione la definizione di matrimonio e i vescovi britannici sono preoccupati. La consultazione annunciata dal governo sulla modifica della definizione di matrimonio è di “grande preoccupazione per molte persone nella nostra società", ha dichiarato l’arcivescovo cattolico Peter Smith, e i vescovi incoraggiano i cattolici "a partecipare alla consultazione e a far conoscere le loro obiezioni”. Così si esprime il presule in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale inglese nel quale, a nome della Chiesa cattolica nel Paese, si manifesta sostegno alla "Coalizione per il matrimonio", un movimento popolare che promuove la campagna affinché “la definizione corrente del matrimonio rimanga nel diritto inglese”.“Un cambiamento non è necessio - avverte l’arcivescovo Smith - dato che il Civil Partnerships Act prevede già i diritti civili delle coppie dello stesso sesso. Un cambiamento non è neanche auspicabile perché cambierebbe radicalmente lo scopo legale del matrimonio, eliminando qualsiasi riferimento alla procreazione e educazione dei figli. Il matrimonio è un‘istituzione sociale fondamentale e né lo Stato né la Chiesa hanno il diritto di ridefinire il significato. Con la Chiesa d‘Inghilterra e con la nuova Coalizione per il matrimonio incoraggeremo le persone a firmare la petizione esprimendo la loro opposizione a un cambiamento della legge sul matrimonio”. La Gran Bretagna prevede già le unioni civili fra persone dello stesso sesso, ma non il matrimonio vero e proprio.

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