sabato 4 ottobre 2014
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"Grave preoccupazione desta l'operato di alcuni gruppi estremisti, in particolare del cosiddetto 'Stato islamico', le cui violenze e abusi non possono lasciare indifferenti". La preoccupazione per lo stato delle cose dopo la nuova decapitazione di un cittadino inglese ad opera dell'Isis è stata espressa nel corso del vertice in Vaticano voluto dal Papa tra i nunzi che operano in Medio Oriente e i capi dicastero della Curia romana. Lo registra una nota della Sala stampa vaticana.Uno stato di cose per cui, rileva la nota, "non si può tacere, né la comunità internazionale può rimanere inerte, di fronte al massacro di persone soltanto a causa della loro appartenenza religiosa ed etnica, di fronte alla decapitazione e crocifissione di essere umani nelle piazze pubbliche, di fronte all'esodo di migliaia di persone, alla distruzione dei luoghi di culto. I partecipanti all'incontro - segnala ancora la nota - hanno ribadito che è lecito fermare l'aggressore ingiusto, sempre nel rispetto del diritto internazionale. Tuttavia non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare, ma esso va affrontato più approfonditamente a partire dalle cause che ne sono all'origine e vengono sfruttate dall'ideologia fondamentalista. Un ruolo importante dovrebbero svolgerlo i leader religiosi, cristiani e musulmani, collaborando per favorire il dialogo e l'educazione alla reciproca comprensione, e denunciando chiaramente la strumentalizzazione della religione per giustificare la violenza".
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