sabato 19 aprile 2014
La Galilea come “luogo della prima chiamata, dove tutto era iniziato”; è con questa immagine che Papa Francesco, nella sua omelia, ha voluto suggellare la veglia pasquale in San Pietro. E ha invitato tutti a non avere paura dell'annuncio. A tornare alla nostra Galilea, là dove abbiamo incontrato Cristo. Francesco ha battezzato 10 catecumeni tra i 7 e i 58 anni.
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La Galilea come “luogo della prima chiamata, dove tutto era iniziato”; è con questa immagine che Papa Francesco, nella sua omelia, ha voluto suggellare la veglia pasquale nella basilica di San Pietro. Alla Messa del Sabato Santo, dopo la tradizionale “giornata del silenzio”, il Papa ha ricordato come l’angelo che stava sulla porta del sepolcro vuoto disse alle donne accorse: “E’ risorto dai morti, vi precede in Galilea” e lo stesso Gesù, nella sua prima apparizione, aggiunse: “Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”. "Non abbiate paura, non temete la pace che incoraggia ad aprire il cuore per ricevere l'annuncio", ha detto Francesco. "Non temete e andate in Galilea", ha aggiunto ancora. E ancora più volte il Papa ha sottolineato, lasciando il testo scritto dell'omelia: "Senza paura", "non temete", "non avere paura, non temere: tornate in Galilea", "tornare in Galilea, senza paura". Ecco il punto, accogliere l'annuncio senza timore e fidarsi della parola di Cristo che invita i discepoli a torrnare in Galilea. Dunque, la Galilea, per tornare alla al luogo della prima chiamata: “Ritornare in Galilea vuol dire rileggere tutto a partire dalla croce e dalla vittoria”. La fine che si lega all’inizio, o, per meglio dire, la fine che è un nuovo inizio perché è “un supremo atto di amore”. E Francesco, ancora una volta lasciando il testo preparato, ha invitato a "fare memoria, andare indietro nel ricordo". Alla nostra Galilea, dove abbiamo incontrato il Salvatore. Ecco, il Papa invita ciascuno a riscoprire il proprio Battesimo “come sorgente viva, energia nuova alla radice della nostra fede e della nostra esperienza cristiana”. Oltre al Battesimo, la nostra Galilea è l’incontro personale con Gesù Cristo, quando “è passato sulla mia strada, mi ha guardato con misericordia, mi ha chiesto di seguirlo”. Fare memoria di quell’incontro – ha suggerito il Santo Padre – “è tornare al primo amore, per ricevere il fuoco che Gesù ha acceso nel mondo, e portarlo a tutti, sino ai confini della terra” Una omelia colma di suggestioni, che ha avuto il suo culmine nel rito del battesimo ricevuto insieme alla prima comunione e alla cresima da dieci catecumeni. Il più piccolo è italiano, Jacopo Capezzuoli: ha sette anni, e ha ricevuto i sacramenti insieme al fratello Giorgio di 10. Il più grande invece è un vietnamita di 58 anni, Tuan Tran, che ha assunto il nome cristiano di Matthew. Altri battezzandi, tra cui due donne, provenivano da Bielorussia, Senegal, Libano e Francia. Gli italiani in tutto erano cinque. Il giorno di Pasqua Alle 10 e 15 il Papa celebrerà in piazza San Pietro la messa del giorno di Pasqua. Come ogni anno i fedeli troveranno migliaia di fiori, omaggio dei floricoltori olandesi. Durante il rito verrà eseguito anche il canto pasquale degli "Stichi e Stichirà" della liturgia bizantina, per ricordare che quest'anno, per una coincidenza "di calendario", l'Occidente e l'Oriente cristiano celebrano la Pasqua nello stesso giorno. Alle 12, Papa Francesco, poi, leggerà il messaggio pasquale e impartirà la benedizione "Urbi et Orbi" dalla Loggia centrale della Basilica.Gli auguri di Napolitano Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a Papa Francesco un cordiale messaggio di auguri per la Pasqua.
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