sabato 13 luglio 2019
Nata come «Festa del nome di Gesù», da quattro secoli celebra un’antica tradizione
Promossa da san Bernardino, venne diffusa dall’Ordine dei Domenicani, e portata avanti dalle Confraternite sorte a livello locale La “Festa dül Bambin”

Promossa da san Bernardino, venne diffusa dall’Ordine dei Domenicani, e portata avanti dalle Confraternite sorte a livello locale La “Festa dül Bambin”

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Vivere il clima natalizio in pieno luglio? Accade a Vagna, grazioso arcipelago di frazioncine adagiate sulle alture a ovest di Domodosso-la, nella provincia di Verbania-Cusio-Ossola. La seconda domenica di luglio nella chiesa parrocchiale di San Brizio, infatti, si celebra da circa quattro secoli la Festa dül Bambin (La festa del Bambino), che in origine era la Festa del Santissimo nome di Gesù», diffusa nel XV secolo dal francescano san Bernardino da Siena sulla base di una devozione documentata fin dai primi tempi della Chiesa. Nel XVI secolo si affermarono le omonime Confraternite, create in Portogallo e poi diffuse in tutto il mondo dai Domenicani per combattere la bestemmia e «onorare il nome di Nostro Signore ».

A Vagna la Confraternita del Santissimo nome di Gesù nacque nel 1603 e in pochi anni divenne molto influente nella vita della comunità locale. Celebrava due festività proprie: quella della “Circoncisione” il 1° gennaio e quella, appunto, del ”Santissimo nome di Gesù”. Il calendario liturgico pone anche quest’ultima in gennaio, il 3 del mese, ma i vagnesi ottennero dall’autorità ecclesiastica il permesso di spostarla alla seconda domenica di luglio: molti di loro, infatti, lavoravano lontano dall’Ossola e vi potevano rientrare solo in piena estate. L’autorità ecclesiastica ribadì più volte l’autorizzazione alla celebrazione estiva, così la tradizione della Festa dül Bambin è arrivata fino ai nostri giorni, ma nel corso del tempo il suo significato è cambiato.

A provocare tale modifica secondo alcuni studiosi locali contribuì la spogliazione dei beni ecclesiastici operata nella seconda metà del XIX secolo dal neonato Regno d’Italia, che ridusse l’importanza delle Confraternite nella vita sociale. Sta di fatto che proprio da quel momento la festa cominciò ad assumere gli attuali tratti natalizi: ad esempio, l’inno di san Bernardo Jesu dulcis memoria venne gradualmente sostituito da canti come Adeste fideles e Tu scendi dalle stelle di sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

La festa occupa l’intero fine settimana: il venerdì sera (ieri, ndr) con un momento dedicato ai giovani, il sabato sera (oggi, ndr) con la cena delle 19 seguita, alle 22, da uno spettacolare falò acceso nei pressi della chiesa, i fuochi d’artificio e il concerto di campane. Il suo momento culminante è la domenica (cioè domani) alle 10,30 con la Messa solenne, i canti natalizi e la processione dül Bambin.

La portantina riccamente ornata che ospita la statua di Gesù bambino fu commissionata appositamente nel 1730 allo scultore locale Bartolomeo Zanini Piroia. La devozione popolare ha aggiunto alla liturgia aspetti folkloristici pittoreschi; alla processione partecipano le donne del gruppo “Arsciol” (Formiche Rosse) nei costumi tradizionali del luogo, portando sul capo le “cavagnette”, copricapo ornati a forma di alberello riccamente decorato. La festa prosegue poi con l’immancabile pranzo con polenta e, dalle 16, la merenda con costine.

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