mercoledì 1 ottobre 2014
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Siamo tutti chiamati a far risplendere Cristo nella nostra vita. Ecco perché «dobbiamo educarci al servizio e non a fare servizi, dobbiamo fare sì i pellegrinaggi nei Santuari, ma soprattutto compiere il pellegrinaggio nel Santuario dell’uomo» che «è la mia vita per cambiarla», che è «la vita del fratello o della sorella per amare». Con queste parole il vescovo di Civitavecchia-Tarquinia e assistente ecclesiastico nazionale dell’Unitalsi, Luigi Marrucci - che, ieri sera, ha presieduto la celebrazione eucaristica d’apertura del pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi a Lourdes - ha indicato la via della testimonianza in Cristo e ha invitato i pellegrini e gli ammalati a «vivere la vita cristiana con il carisma dell’amore che perdona, che non è invidioso, né geloso, che non porta risentimento, che accoglie volentieri un’osservazione, che si sente bisognoso di tutti, che sa stare al suo posto anche quando finisce il suo mandato di servizio in sottosezione, sezione e presidenza nazionale». Una logica di servizio, dunque, che deve diventare scuola di vita, su cui si è soffermato anche il presidente dell’Unitalsi nel suo saluto nella Basilica Pio X in occasione della presentazione del tema pastorale del pellegrinaggio «La gioia della conversione»: «Oggi – ha sottolineato Salvatore Pagliuca – ci è chiesto di essere segno tangibile di una Chiesa che parla attraverso le opere». Da qui la necessità, nella giornata di ieri dedicata ai Sacramenti della guarigione, la Confessione e l’Unzione degli infermi, di riflettere anche sulla missione universale dell’annuncio che coinvolge anche ammalati e disabili, dai quali «giunge alla nostra associazione – ha continuato Pagliuca – lo stimolo a essere prossimi alla sofferenza, vivendo in pienezza la responsabilità della nuova evangelizzazione». Il carisma dell’Unitalsi, in questo senso diventa «una spinta di amore, di generosità, di impegno, di responsabilità, che ci impegna per 365 giorni l’anno nelle nostre comunità, nelle parrocchie, nelle diocesi, nella discrezione delle case dove ogni giorno si rinnova l’esperienza del Calvario e della sofferenza».Non poteva mancare, poi, un richiamo a Maria che come ha ricordato il vescovo Marrucci ha messo al centro della sua esistenza Cristo, «lo ha accolto nel suo ventre e gli ha dato la forma umana; l’ha accompagnato fino alla Croce e ha raccolto il suo testamento di essere nostra "madre" per aiutarci nel cammino verso la gioia della conversione, accogliendo la misericordia del Padre, per un servizio umile verso tutti». Come la Vergine si accomiatò dalla pastorella Bernadette, sua messaggera, non promettendole di renderla felice in questo mondo, ma nell’altro, allo stesso modo il vescovo di Civitavecchia-Tarquinia ha concluso la sua omelia ricordando che «la nostra felicità oggi e per l’eternità» sta «nel dare testimonianza di Gesù Cristo, nel cammino unitalsiano».Questa sera un particolare spazio verrà dato alla dimensione gioiosa della vita cristiana: appuntamento alle 21 con la conduttrice di «A Sua immagine» su Raiuno Lorena Bianchetti che presenterà un momento di festa al quale parteciperanno, tra gli altri, la cantante Ivana Spagna, insieme a Sabrina Brazzo (prima ballerina al teatro della scala di Milano) e Andrea Volpintesta (primo ballerino al Teatro Municipale di Rio de Janeiro).L’esperienza del pellegrinaggio nazionale potrà essere condivisa anche da casa grazie a TV2000 che trasmetterà in diretta due importanti appuntamenti: oggi alle 16 la processione eucaristica e domani la processione serale aux flambeaux prevista alle 21. Nel frattempo oltre tremila pellegrini, tra i quali centinaia di ammalati, accompagnati dalle dame e dai barellieri dell’Unitalsi, ancora ieri, erano rimasti bloccati per dodici ore, nella stazione di Torino Porta Nuova e in quella di Ventimiglia, «a causa del violento maltempo che in Francia ha causato una grossa frana che ha ostruito una delle linee ferroviarie più importanti» ha spiegato il presidente dell’Unitalsi.
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