lunedì 24 luglio 2017
Monsignor George Pontier: “È stato uno di quegli avvenimenti impensabili che lasciano senza parole e che diventano portatori di una grande testimonianza, fonte d’insegnamenti per tutti”
Il Papa davanti alla fotografia di padre Hamel (Osservatore Romano)

Il Papa davanti alla fotografia di padre Hamel (Osservatore Romano)

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“È stato uno di quegli avvenimenti impensabili che lasciano senza parole e che diventano portatori di una grande testimonianza, fonte d’insegnamenti per tutti”. Il riferimento è alla morte di padre Jacques Hamel, il sacerdote di 85 anni assassinato il 26 luglio 2016 mentre celebrava la messa nella chiesa di St-Etienne-du-Rouvray, e lo fa monsignor George Pontier, vescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale francese, in una dichiarazione pubblicata stamane e rilanciata dal Sir.

“La comunità cristiana, e ben oltre, la società francese, se lo ricorda”. Né vuole dimenticare “chi gli era vicino, la sua famiglia, le altre vittime, la sua parrocchia, feriti nei loro affetti e legami umani profondi”. A essere ucciso è stato “un uomo tra gli uomini” come ha detto anche la sorella Roseline, un “prete che è divenuto il simbolo di una vita vissuta con gli altri, per gli altri, una vita di fedeltà quotidiana, radicata nell’amore di colui che si è fatto uno di noi per amore, il Cristo”, scrive monsignor Pontier. Questa vita è diventata “modello e incoraggiamento per tutti”.

Il vescovo di Marsiglia rivolge poi un invito particolare a “pregare per la Francia” quando si festeggerà l’assunzione, il 15 agosto prossimo: “Chiediamo al Signore, per intercessione della Vergine Maria, di poter avere tanti uomini e donne che nella loro vita ordinaria vivono per gli altri e con gli altri. Che la fraternità tanto desiderata diventi una realtà. Che ispiri le nostre scelte personali e le scelte di coloro che hanno responsabilità a qualsiasi livello”.

Alla cerimonia di mercoledì parteciperà anche Emmanuel Macron a Saint-Etienne-du-Rouvray; ad annunciarlo è stato l'Eliseo.

Gli assassini di padre Hamel, affiliati allo Stato Islamico, Adel Kermiche e Abdel Malik Petitjean, 19 anni, erano stati uccisi nello
scontro con le forze dell'ordine all'uscita dalla chiesa. Gli inquirenti avevano poi arrestato due uomini: si tratta di un cugino di
Abdel Malik Petitjean, di 31 anni, che gli inquirenti ritengono fosse a conoscenza del progetto e un uomo di 22 anni, originario della
banlieue di Tolosa, che ha raggiunto Petitjean e Kermiche a Saint-Étienne-du-Rouvray, senza tuttavia partecipare all'attacco nella
chiesa.

Due giorni dopo i fatti, circa 3500 persone avevano reso omaggio a padre Hamel nel suo comune e centinaia di musulmani erano andati a pregare nelle chiese di tutta la Francia a fianco dei cattolici in segno di solidarietà.

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