lunedì 17 ottobre 2016
Bergoglio ha ricordato il valore della preghiera nella Messa in Piazza San Pietro per la proclamazione di sette nuovi santi.
Il Papa in visita a Genova il 27 maggio.La gratitudine del card. Bagnasco
Il Papa: «Pregare non è fuggire, è lottare»
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​“Pregare è lottare, e lasciare che anche lo Spirito Santo preghi in noi”. Il Papa ha ricordato il valore della preghiera nella Messa in Piazza San Pietro per la proclamazione di sette nuovi santi. Pregare dunque, "non per vincere la guerra, ma per vincere la pace”. Circa 80 mila le persone presenti per rendere omaggio a José Sánchez del Río, Salomone Leclercq, José Gabriel del Rosario Brochero, Manuel González García, Lodovico Pavoni, Alfonso Maria Fusco ed Elisabetta della Santissima Trinità. Nel tweet odierno, Francesco ha poi scritto: “Andiamo avanti con coraggio nel cammino verso la santità”!
 Il martirio, la vicinanza ai poveri e agli ammalati. E’ questo il carattere comune che unisce i sette nuovi Santi proclamati da Francesco. Martiri durante le rivoluzioni messicana e francese, oppure sacerdoti che in America Latina, in Spagna e in Italia hanno assistito gli emarginati e i lavoratori sottopagati, una suora francese che nonostante anche lei fosse ammalata decise di rimanere fino all’ultimo vicina ai sofferenti. Santi quindi che non solo sono un esempio per la nostra vita quotidiana, ma che soprattutto ci insegnano il valore della preghiera,"non per vincere la guerra - dice il Papa - ma per vincere la pace".
"Pregare non è rifugiarsi in un mondo ideale, non è evadere in una falsa quiete egoistica. Al contrario, pregare è lottare e lasciare - sottolinea il Pontefice -che anche lo Spirito Santo preghi in noi.  E’ lo Spirito Santo che ci insegna a pregare, che ci guida nella preghiera, che ci fa pregare come figli”: “I Santi sono uomini e donne che entrano fino in fondo nel mistero della preghiera. Uomini e donne che lottano con la preghiera, lasciando pregare e lottare in loro lo Spirito Santo; lottano fino al limite, con tutte le loro forze, e vincono, ma non da soli: il Signore vince in loro e con loro”.
E questi sette testimoni canonizzati “hanno combattuto la buona battaglia della fede e dell’amore con la preghiera”: “Per questo sono rimasti saldi nella fede, con il cuore generoso e fedele. Per il loro esempio e la loro intercessione, Dio conceda anche a noi di essere uomini e donne di preghiera; di gridare giorno e notte a Dio, senza stancarci; di lasciare che lo Spirito Santo preghi in noi, e di pregare sostenendoci a vicenda per rimanere con le braccia alzate, finché vinca la Divina Misericordia”.
“L’impegno della preghiera - precisa il Papa - richiede di sostenerci l’un l’altro. La stanchezza è inevitabile, a volte non ce la facciamo più, ma con il sostegno dei fratelli la nostra preghiera può andare avanti, finché il Signore porti a termine la sua opera”. L’agire cristiano necessita di comportamenti ben precisi: “essere saldi nella preghiera per rimanere saldi nella fede e nella testimonianza”.
All’Angelus, il Papa ha salutato tutti coloro che dai vari Paesi sono venuti per rendere omaggio ai nuovi Santi. Presenti anche le delegazioni ufficiali di Argentina, Spagna, Francia, Italia, Messico. Francesco ha quindi chiesto che “l’esempio e l’intercessione di questi luminosi testimoni sostengano l’impegno di ciascuno nei rispettivi ambiti di lavoro e di servizio, per il bene della Chiesa e della comunità civile”.
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