lunedì 4 agosto 2014
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Una giornata intensa, quella di domenica 3 agosto, sicuramente faticosa coi suoi 20 chilometri sul crinale e tra i boschi del lago Trasimeno. Ma anche per gli incontri inaspettati. Storie che vedono concretizzarsi gli impegni, le "strade del coraggio" che gli scout hanno scelto per la Route Nazionale. Sveglia alle 6,30 dopo una notte piovosa. Ma anche con la pioggia, in tenda, se ben montata, si dorme da re. Bisogna partire presto perché il percorso per Monte Castglione, 800 metri di altitudine, è lungo e con molta salita, e anche per i nuvoloni incombenti. Ma dopo pochi chilometri il sole prende il sopravvento e ci accompagna fino alla meta.

In una bella pineta ci fermiamo per le Lodi e una riflessione affidata a Maria e Flavia del clan Afragola 3. "La salvezza non è solo per pochi eletti ma per tutti. È quasi autosalvezza. Dio ci dà libertà di scelta tra il bene e il male, di scegliere liberamente di essere con lui o no". "Bisogna acquisire la speranza e trasmetterla agli altri. Per noi il servizio è questo, portare speranza a chi non ne ha". Come gli immigrati che sono stati il tema al centro della "strada del coraggio" del clan Zeminiana 1, piccolissimo paese padovano con una forte presenza di extracomunitari. "Abbiamo cominciato a capire - racconta Riccardo - quando per l'Epifania che da noi si ricorda con una grande festa, abbiamo visto che gli immigrati restavano isolati, ciascuno nel suo gruppo nazionale, e anche noi locali. Eravamo tutti contro tutti". Così i ragazzi e le ragazze col fazzolettone hanno voluto capirci di più con un questionario tra i concittadini. "Volevamo capire come fare integrazione e abbiamo scoperto che per integrare bisogna prima conoscersi attraverso le differenze". Ed è partita la prima azione pratica, una cena coi piatti di tutte le nazionalità preparati dai cittadini e dagli immigrati. Un'esperienza che sará ripetuta. Ora tutto questo gli scout padovani lo raccontano agli altri clan coinvolgendoli su queste problematiche con giochi, canti e una piccola recita, secondo lo stile e il metodo scout. E infine anche una breve preghiera da loro composta: "Coraggio di amare è accettare le differenze tra noi e le persone che si amano. È capacità di ascolto, gioia, amore, fratellanza. Coraggio di amare significa coraggio di uscire da se stessi per andare verso l'altro".

Parole e impegni che inaspettatamente si concretizzano nei visi di Anne Parrotta e Italo Rinaldi, lei infermiera italoamericana, lui neurochirurgo napoletano in pensione dopo una lunga attivitá in Usa. Ci ospitano nel giardino e nell'uliveto della loro bella casa vista lago per la pausa pranzo. E scopriamo che da giugno, assieme all'amica Mireille Laporte e ad alcuni immigrati, hanno costituito un'associazione per aiutare i rifugiati. L'hanno chiamata Ramus olea, perché vuole "ridare dignità ai rifugiati anche attraverso il lavoro per recuperare gli uliveti abbandonati della zona". Parole che attirano subito l'attenzione degli scout che ascoltano con attenzione questo fuori programma. "Vogliamo aiutare i rifugiati che aiutano a recuperare il nostro territorio e imparano un mestiere: dignitá e competenza". Ma, aggiungono, "vogliamo anche essere utili alla società. Conoscere l'altri ci permette di non avere paura. E così cresceranno i nostri figli". Sono proprio le riflessioni degli scout di Zeminiana che vedono confermata la loro scelta di "strada del coraggio". Ma anche per gli altri.

Così Checco Giacopelli, incaricato regionale per la branca rover-scolte, propone che gli scout umbri possano collaborare a questa iniziativa come esperienza di servizio. Ancora una volta la concretezza del messaggio scout che i 30mila della Route stanno portando lungo le strade d'Italia. Il Vengelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, nella messa celebrata tra i pini di Monte Castiglione, è il sigillo di questa intensa e lunga giornata. "Gesù ci dice di dare, farci cibo per gli altri come lui nell'ultima cena - riflette don Emanuele che celebra col fazzolettone al collo -. Essere per l'altro, anche chi mi è antipatico, anche chi puzza. Deve essere una mia scelta quella di amare, una scelta che mi completa coi fratelli che ci sono accanto. Noi in questi giorni stiamo vivendo la condivisione e in questa condivisione troviamo l'amore".

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