venerdì 28 dicembre 2012
Da oggi a mercoledì prossimo la capitale italiana ospita il 35° incotnro europeo organizzato dalla comunità ecumenicacon sede in Francia. I ragazzi saranno accolti da 250 parrocchie. Domani in San Pietro con Benedetto XVI.
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Da oggi a mercoledì prossimo Roma sarà invasa dai 40mila partecipanti al 35° incontro europeo dei giovani di Taizé. Provengono da tutti i Paesi d’Europa, stanno raggiungendo in queste ore la Capitale e sono accolti da strutture e famiglie dell’Urbe e di tutta la regione, appartenenti a circa 250 parrocchie. Saranno protagonisti di una «sei giorni» scandita da intensi momenti spirituali in sette grandi chiese, fra cui le Basiliche maggiori: San Giovanni Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura. Il culmine sarà domani, alle 18, quando i famosi canti della comunità ecumenica francese risuoneranno nella Basilica di San Pietro, per la preghiera assieme a Benedetto XVI.

L’incontro europeo si svilupperà secondo le grandi linee del «pellegrinaggio di fiducia sulla terra», un’iniziativa nata a Taizé nel 1978. Il programma prevede al mattino preghiere guidate nelle parrocchie e al pomeriggio approfondimenti spirituali, artistici e sociali. Dalla visita ai Musei Vaticani, alla Cappella Sistina e alle catacombe, al confronto con i volontari e rifugiati del Centro Astalli, alla scoperta del ghetto di Roma e di una delle più antiche comunità ebraiche. Stamattina è prevista semplicemente l’accoglienza e, in serata, una preghiera comune a Santa Maria Maggiore alle 19,30.

Al loro arrivo, i giovani ricevono un messaggio di frère Alois, priore di Taizé, con le quattro proposte per «scoprire le sorgenti di fiducia in Dio»: «Parlare insieme del nostro cammino nella fede», «Cercare dove incontrare Cristo», «Cercare come affidarsi a Dio», «Aprirci senza paura all’avvenire e agli altri». In questo documento si ricordano anche le tappe che quest’anno hanno preceduto l’appuntamento romano. Un mese fa, infatti, dal 14 al 18 novembre, il «pellegrinaggio di fiducia sulla terra» è passato per Kigali, in Ruanda (è stata la terza tappa africana della comunità di Taizé dopo Johannesburg 1995 e Nairobi 2008). Giovani e adulti sono arrivati dalla regione dei Grandi Laghi, dall’Africa orientale e oltre: più di 8.500, accolti in 4.000 famiglie.

Roma, la città centro del cattolicesimo, sembra un ideale punto di passaggio per questo peregrinare ormai globale. Scrive frère Alois: «Se il 2012 ci ha resi particolarmente attenti ai giovani africani, il 2013 ci permetterà di essere in ascolto dei giovani asiatici: faremo, nei prossimi mesi di ottobre-novembre, un pellegrinaggio in parecchi Paesi, comprese delle tappe a Seul, in Corea del Sud, poi a Vasai e Mumbai, in India». Con alcuni confratelli e giovani di differenti continenti, sempre il priore di Taizé si recherà ad Istanbul, dal 3 al 6 gennaio, per celebrare la festa dell’Epifania con il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, e con i cristiani della città. «La lettera pubblicata lo scorso anno a Berlino, "Verso una nuova solidarietà", continuerà a sostenere la nostra ricerca durante i prossimi tre anni» ricorda il priore, «essa ha già indicato le tappe della preparazione del "raduno per una nuova solidarietà" che si terrà a Taizé nell’agosto 2015». E in questo quadro, secondo frère Alois risulta provvidenziale l’Anno della fede voluto dal Papa.Quest’anno Roma offre quindi anche un’opportunità speciale per vivere cristianamente il capodanno. Il 31 dicembre, alle 19,30, si terrà una veglia a San Paolo fuori le Mura, che continuerà dalle 23 nelle parrocchie di riferimento dei pellegrini. Veglia che dopo la mezzanotte cederà il passo a una una grande «festa dei popoli».

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