mercoledì 8 marzo 2017
Nel sussidio Cei l’invito a tradurre la Parola in un «nuovo sguardo» sui poveri.
Le ceneri

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Dai commenti alle Letture ai canti, passando per le indicazioni liturgiche. È ricco di proposte il sussidio Cei 2017 per la Quaresima e il tempo di Pasqua. Curato dall’Ufficio liturgico nazionale e disponibile liberamente online sul sito chiesacattolica.it, ha per titolo la frase che si ode dal cielo durante la trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor: “Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo”. Un richiamo alla Parola di Dio che è «in piena sintonia con il messaggio quaresimale di papa Francesco “La Parola è un dono. L’altro è un dono”», scrive il segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino, nell’introduzione.

E spiega: «La voce del Padre invita all’ascolto. Non è facile nel nostro mondo porgere orecchio, rendersi disponibili, attenti, recettivi. Il clima comunicativo prevalente prevede un incessante tentativo di prendere la parola, attirare l’attenzione, impedire che l’altro venga ascoltato. Il comando che risuona sul monte è molto attuale, anche se controcorrente».


Poi evidenzia: «In Gesù oggi diviene anche possibile un nuovo sguardo sulla storia, che non registri unicamente l’intervento dei più forti, che non si limiti a constatare chi fa più rumore, ma vada alla ricerca delle voci più umili e flebili. Allora l’ascolto è forma della vera conversione: uscire da sé stessi, per andare incontro a chi fa fatica anche solo a farsi sentire». Secondo Galantino, «il Crocifisso si è identificato con i più poveri». Da qui l’invito: «Vivere la Quaresima, vivere la gioia della Pasqua, seguire Gesù nel suo percorso di morte e risurrezione, perdere la vita per ritrovarla non può non portarci a incrociare la via degli affamati, assetati, carcerati, malati, in cui egli si nasconde e rivela nello stesso tempo».

Il sussidio comprende il Mercoledì delle Ceneri, le cinque domeniche di Quaresima, la Domenica delle Palme e il Triduo Pasquale. «Una scelta di sobrietà e di essenzialità», osserva don Franco Magnani, direttore dell’Ufficio liturgico nazionale, nell’introduzione dove sottolinea che quest’anno le Letture della Quaresima propongono un «percorso battesimale». Quindi ricorda come nelle celebrazioni sia opportuno lasciare «spazio al silenzio, a scelte lungimiranti e ponderate» e rinunciare «alla tentazione di spettacolarizzare la liturgia». Per questo, prosegue, «primario è rendersi disponibili a lasciarsi toccare dalla Parola e dai santi segni della liturgia, mediante i quali si attua l’annuncio di salvezza, per riscoprire la propria vocazione battesimale, testimoniandola ai fratelli».

Per ciascuna domenica viene proposta una meditazione sulla Parola. Ad essa si aggiunge la monizione iniziale «composta secondo il criterio della brevità e dell’essenzialità». Poi si indica la formula dell’atto penitenziale più adatta, si offrono suggerimenti per la Preghiera universale e per la presentazione dei doni. Particolare attenzione è dedicata ai canti che il sussidio suggerisce. L’intento è «accompagnare parrocchie, gruppi liturgici» ad «entrare pienamente nel tempo liturgico quaresimale - caratterizzato da sobrietà e disponibilità al silenzio - e nel tempo pasquale - segnato dalla gioia e dal giubilo», precisa il direttore dell’Ufficio Cei.

Accanto ai brani propri per ogni domenica e alla valorizzazione del canto del Salmo responsoriale è segnalata una serie di schede di presentazione di canti tratti dal Repertorio nazionale «per favorirne un’assimilazione esemplare e un corretto uso».

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