lunedì 18 giugno 2012
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"La situazione è molto tesa. Il governo ha messo il coprifuoco 24 ore su 24. Non abbiamo luce e non si può ricorrere a nessuno, perché non si può uscire. C'è sempre lo stress e la tensione che da un momento all'altro si venga attaccati". L'italiana suor Semira Carrozzo, delle Oblate di Nazareth, da 22 anni in Nigeria dove ha fondato una scuola per 800 bambini, descrive così ai microfoni della Radio Vaticana la situazione a Kaduna all'indomani della nuova domenica di sangue, con gli attentati alla comunità cristiana rivendicati dalla setta islamista Boko Haram e le successive rappresaglie anti-musulmane, ed un bilancio complessivo salito finora a 48 morti."Noi siamo molto vicini al posto dove ieri c'è stato l'attentato: a meno di un chilometro - dice la religiosa -.Hanno attaccato due chiese a Kaduna e hanno bruciato le case. I cristiani non sono rimasti calmi, ma hanno reagito immediatamente, nella maniera peggiore. Questa è stata la storia di ieri". "I Boko Haram - prosegue - dicono che stiano arruolando persone e che vengano finanziati allo scopo di distruggere completamente i cristiani. Vogliono metterci paura e attaccano le chiese la domenica, quando le persone, i cristiani, sono lì riuniti. Vogliono, in vista delle prossime elezioni presidenziali, che il regime sia completamente islamico, perché adesso il governatore di Kaduna e il presidente della Nigeria sono cristiani e a loro non fanno comodo".Suor Semira, però, dice anche che non tutti i musulmani sono così, e parla dei suoi rapporti "con le famiglie che portano i bambini nella nostra scuola fin dal 2000, quando abbiamo aperto". "Siamo molto amici dei genitori di quei bambini - spiega -. Io, girando tutti i mercati per procurarmi il cibo per il pranzo dei bimbi, sono in contatto con moltissimi musulmani che mi sono amici e mi rispettano. Quindi, rimango confusa difronte a questi atteggiamenti. Non so come giudicarli. Sono, comunque, gli estremisti a creare questa situazione".

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