giovedì 14 maggio 2020
La religiosa risultata positiva a inizio aprile ha saputo di essere negativa il giorno prima del suo compleanno
Suor Ambrogia guarita dal Covid a 101 anni
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È nata nell’anno della influenza «spagnola» nel 1919: centouno anni dopo suor Ambrogia Locatelli ha vissuto l’esperienza tragica della pandemìa da Covid 19 e, pur pesantemente colpita, ne è uscita indenne. Tanto che ha potuto festeggiare due eventi concomitanti, i 101 anni e l’annuncio che il tampone ha decretato la sua guarigione. Una festa grande, condivisa con le consorelle Adoratrici di Rivolta, la congregazione fondata da san Francesco Spinelli e che ha la casa madre a Rivolta d’Adda, popoloso Comune della provincia e diocesi di Cremona.

Suor Ambrogia è ospite della casa di riposo «Comunità Santa Maria», annessa alla sede del convento, e vi si trova con altre consorelle anziane o bisognose di cure. Il coronavirus, spietato, è arrivato anche qui. Erano i primi giorni di aprile quando la religiosa è risultata positiva e come lei altre consorelle. È scattata immediatamente l’azione terapeutica, assicurata da una dottoressa e dalle stesse suore nonché dal personale dell’istituto. Suor Ambrogia ha seguito il protocollo delle cure mediche; ovviamente si temeva molto per la sua salute, tenuto conto dell’età avanzata, ma la religiosa ha dimostrato di possedere una capacità e una resistenza fisica molto forti. Suor Ambrogia ha continuato a pregare, affidandosi al Signore e al fondatore delle suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, san Francesco Spinelli.

Il giorno prima della festa di compleanno (11 maggio) ha ricevuto la lieta notizia: negativa al tampone, ovvero la conferma medica che ha vinto la battaglia contro il Covid–19. Pertanto la ricorrenza dei 101 anni è stata una esultante testimonianza di gioia, da parte delle consorelle presenti a Rivolta e delle altre sparse in tutto il mondo.

Lei, suor Ambrogia, ha colto l’occasione per ricordare come «il Signore ha fatto grandi cose per noi», aggiungendo una preghiera e un ringraziamento speciale a san Francesco Spinelli. Ha commentato a questo proposito suor Paola Rizzi, portavoce del convento: «Il coronavirus, nemico latente e minaccioso, in suor Ambrogia non ha potuto dire l’ultima parola. La vita ha vinto. E lei, sorridente e un po’ sorniona, ripete, con la naturalezzza di chi ha vissuto abbandonata all’amore, il suo semplice “grazie”».

Suor Ambrogia è nata a Lissone (oggi provincia di Monza e Brianza) ma si è trasferita presto con la famiglia a Nosadello, frazione di Pandino (Cremona) dove è nata la sua vocazione. Entrata in convento a diciotto anni nel 1937, ha preso i voti definitivi nel 1940, esattamente ottant’anni fa. E anche questa è una data significativa, poiché quest’anno la attendono i festeggiamenti che la congregazione vuole riservarle, un traguardo assolutamente straordinario, per età e per fedeltà nel servizio al Signore e alla Chiesa.
Ha trascorso la sua vita dedicandosi soprattutto all’educazione dei bambini nelle scuole materne. Ha prestato servizio in numerosi asili, dal Nord al Meridione d’Italia: oltre ai lunghi periodi di impegno a Pachino (Siracusa) e per tredici anni a Costa Volpino, nella Bergamasca, fino al 1994, è stata attiva anche nelle parrocchie e nelle scuole materne di Pessina Cremonese, Azzanello, Torre Picenardi, Cappella Picenardi, Agnadello e Cremona in zona Pace. Ovunque ha lasciato ricordi e testimonianze di affetto per un’opera costante, premurosa ed evangelicamente dedita, come attestano i ringraziamenti che le sono pervenuti dai molti luoghi dove ha operato, «cantando sempre – ricordano le consorelle Adoratrici – il suo Magnificat».



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