venerdì 7 dicembre 2012
Presentati i risultati di una ricerca commissionata dalla Conferenza episcopale tedesca, sugli abusi denunciati in 27 diocesi tra il 2000 e il 2010. In particolare sulle perizie psichiatriche dei colpevoli, analizzate da illustri psichiatri forensi.​
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Un nuovo passo nella direzione della prevenzione degli abusi sessuali commessi da membri del clero e nella comprensione delle radici del male. Si tratta dello studio commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca, e presentato ieri dal suo responsabile in questo ambito, il vescovo di Treviri Stephan Ackermann, sugli abusi denunciati in 27 diocesi tra il 2000 e il 2010, in particolare sulle perizie psichiatriche compiute sui sacerdoti coinvolti. Questi referti sono stati comparati e analizzati da alcuni dei massimi esperti tedeschi di psichiatria forense, che esporranno i risultati anche alla comunità scientifica, in una prossima pubblicazione. Dalle 78 perizie prese in esame, 12 riguardavano sacerdoti accusati di possesso e consumo di materiale pedopornografico, 66 invece figure responsabili di abusi su un totale di 275 persone. I colpevoli sono risultati per il 54% di orientamento eterosessuale, per il 37% di orientamento omosessuale, per il 9% bisessuale. Il 68% di loro non ha mostrato disturbi psicologici clinicamente rilevabili, il 12% è stato classificato come pedofilo. Trentasei anni è invece l’età media alla quale i membri del clero denunciati hanno commesso abusi.
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