mercoledì 14 dicembre 2016
Non si fermano le bombe su Aleppo est. Il parroco della Comunità latina di Aleppo spiega che la paura tra le persone rimaste sotto assedio si fa sentire e si teme per una possibile strage a Natale.
Padre Ibrahim Sabbagh: «Guerra non è finita. Temiamo strage notte di Natale»
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Non si fermano i bombardamenti su Aleppo Est. L’accordo tra le forze governative di Assad e l’opposizione siriana, annunciato martedì, è sospeso. Ed è scontro tra i lealisti e alcune sacche di resistenza dei ribelli. L’Onu, insieme a molte organizzazioni umanitarie, ha lanciato un grido di denuncia per la grave situazione dei civili.

“Siamo stupiti quando sentiamo dire che la guerra ad Aleppo è finita. Abbiamo tanta paura per questo abbiamo fissato la Messa di Natale nel pomeriggio perché vogliamo mandare la gente il più presto possibile a casa” ha affermato padre Ibrahim Sabbagh, parroco della Comunità latina di Aleppo, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.

“Abbiamo paura – ha aggiunto il parroco - che qualche gruppo di miliziani si sia preparato per lanciare diversi missili di grande potenza durante la notte di Natale. Questo potrebbe provocare una grande strage”.

Padre Ibrahim ha inoltre ribadito che “i combattimenti continuano, si sono sentiti questa notte e durante la giornata. Sono diminuiti rispetto ad una settimana fa ma ci sono ancora. Abbiamo saputo che i bombardamenti nella zona occidentale e la caduta di missili sulla popolazione di questa mattina hanno provocato 7 morti, di cui 2 bambini, e 50 feriti”.

Padre Ibrahim che vive nella zona Ovest di Aleppo da giorni non riesce a mettersi in contatto con alcune persone della zona orientale: “Purtroppo non riusciamo a contattare nessuno. Tutte le linee telefoniche, i cellulari, compreso internet, non sono rintracciabili. Non c’è altro modo per contattare la gente, non sappiamo assolutamente cosa succede”.

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