martedì 9 ottobre 2012
"​Partecipazione in preghiera del Santo Padre, dei padri sinodali e degli altri partecipanti al dramma che stanno vivendo i cittadini della Siria”. È quanto ha assicurato il segretario generale del Sinodo dei vescovi, mons. Nikola Eterović, in apertura della terza congregazione generale.
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DIARIO DAL SINODO Il martirio di una testimonianza cristiana (di Franco Miano)
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“Viva partecipazione in preghiera del Santo Padre, dei padri sinodali e degli altri partecipanti al dramma che stanno vivendo i cittadini della Siria”. È quanto ha assicurato questa mattina il segretario generale del Sinodo dei vescovi, mons. Nikola Eterović, in apertura della terza congregazione generale dell’assise sinodale, sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” (Vaticano, 7-28 ottobre). Mons. Eterović, riferisce il bollettino sinodale odierno, ha anche auspicato “una soluzione giusta e pacifica del conflitto”. L'intervento del cardinal Betori. “Come Gesù fu attento conoscitore della vita del suo tempo, così oggi la Chiesa deve volgersi alla cultura contemporanea, certa che nulla può resistere alla potenza risanante del Vangelo”: è un passaggio dell’intervento odierno al Sinodo sulla nuova evangelizzazione del card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Nel suo intervento, il cardinale ha affermato che un passo centrale consiste nell’“ascoltare e comprendere il mondo, senza alcuna sudditanza: la parola di Dio giudica il mondo”. Per spiegare questo concetto ha citato parole dell’allora card. Ratzinger: “L’evangelizzazione non è un semplice adattarsi alla cultura, ovvero un rivestirsi con elementi della cultura nel senso di un concetto superficiale di inculturazione. […] No, il Vangelo è un taglio - una purificazione, che diviene maturazione e risanamento”. Così, ha proseguito il card. Betori, “evangelizzare richiede di promuovere consapevolezza e accoglienza delle culture d’oggi, un atteggiamento disponile a cui però unire coraggio e fedeltà nel mostrare la forza risanante della parola della fede per un vero umanesimo. Una strada significativa di questo rapporto tra fede e cultura è quella della bellezza e quindi dell’arte che ne è la matrice umanaIl vescovo luterano Peura. “Il ruolo del cristianesimo sta notevolmente cambiando nei Paesi tradizionalmente cristiani. Di conseguenza il tema del Sinodo dei vescovi, l‘evangelizzazione, è fondamentale per tutte le Chiese cristiane”. Lo ha detto questa mattina Simo Peura, vescovo luterano di Lapua (Finlandia) intervenuto come delegato fraterno al Sinodo dei vescovi in Vaticano. “Riconosciamo la necessità di rinnovamento della Chiesa e dei suoi membri, anche nella comunione delle chiese luterane”, ha proseguito. Per questo “siamo grati di avere l‘opportunità di camminare con voi”. Il mondo di oggi, ha sottolineato Peura, “ci sfida a sostenere il battesimo come solido fondamento della vita cristiana. E’ il battesimo e la fede che ci uniscono a Cristo e alla Chiesa”. Nel sottolineare come l’Instrumentum laboris coniughi insieme “fede e amore”, il vescovo luterano ha espresso soddisfazione per il “consenso raggiunto” dalle Chiese cattolica e luterana sulla “dottrina della giustificazione”, e ha rammentato che la “Joint Declaration” “ci aiuta a dare una testimonianza comune, in modo che il mondo possa credere e la nostra sequela di Cristo sia credibile”. “Solo una Chiesa missionaria - ha concluso - può rimanere viva in futuro”. Pur nei “cambiamenti del nostro mondo”, ha osservato da parte sua Lamar Vest, presidente dell’American Bible Society, “la grande, travolgente narrazione della Bibbia resta la nostra più grande speranza e aspirazione”.
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