domenica 21 settembre 2014
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Continua il dibattito su alcuni temi che verranno discussi nel cammino sinodale in atto. E in particolare su quello concernente l’accesso alla comunione dei divorziati risposati, a certe condizioni. Dice il cardinale Walter Kasper in un’intervista a Famiglia Cristiana: «Quelli che insistono su questo tema... marcano in anticipo una linea rossa, si fanno maestri del Sinodo e decretano che tutto è già stato detto e deciso. Il Sinodo diventa così una farsa e dunque, per tantissimi fedeli, una delusione». La discussione è molto più ampia del tema divorziati e risposati, sottolinea il porporato, che resta comunque «urgente» e «secondo la volontà del Papa va discusso». «Spero e prego – continua Kasper – che il Sinodo non sia solo una pura e noiosa ripetizione di ciò che, in modo del tutto presunto, andava detto da sempre, ma ci offra di scoprire la Grazia, che è la sempre stupenda e sorprendente novità di Gesù Cristo per la vita e la felicità del mondo e delle famiglie». Il cardinale Velasio De Paolis, uno dei cinque porporati autori del libro contrario all’apertura alla comunione ai divorziati risposati, parlando con la Repubblica ha dichiarato: «Ho letto che c’è chi addirittura ipotizza un’operazione voluta, un complotto. Non c’è nessun complotto. Solo la volontà di esprimere una posizione. Il mio testo, poi, l’ho reso pubblico già mesi fa». De Paolis spiega così il perché della sua posizione: «In gioco c’è la legge divina, l’indissolubilità del matrimonio. Una legge proclamata solennemente da Gesù e confermata più volte dalla Chiesa». «Il mio no – continua – nasce dalla volontà di dare un contributo come canonista. Se dobbiamo parlarne è utile sapere ciò che la Chiesa fino a oggi ha sostenuto». Il cardinale si dice pronto ad obbedire alla decisione finale che verrà presa, «però – ribadisce – nello stesso tempo, voglio avere la libertà di dire come la penso senza essere accusato di essere complottista».
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