giovedì 19 dicembre 2013
Il cardinale Grocholewski: deve educarsi secondo i valori cristiani, senza lasciarsi influenzare dalle correnti gender.
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Tre milioni di studenti in più e seimila istituti di nuova apertura. Bilancio positivo per le scuole cattoliche a livello mondiale. I dati a cura della Congregazione per l'Educazione cattolica presentati ieri evidenziano un aumento di 6.273 istituti e di quasi tre milioni di alunni (2.950mila) nel triennio compreso tra il 2008 e il 2012. In tutto il mondo ci sono 57 milioni di bambini e ragazzi che studiano in queste scuole. A guardare nel dettaglio i dati ci si accorge che si tratta di un bilancio con luci ed ombre. Tra Africa, Asia e Oceania l'incremento degli alunni raggiunge i 5 milioni, mentre sono due i milioni di studenti "persi" tra Europa (solo 177mila) e America. il vecchio continente a fare registrare la chiusura del maggior numero di scuole, 1.189 in meno rispetto a tre anni prima.   Il cardinale Zelon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l'educazione cattolica ha sottolineato il problema globale dell'istruzione. "Secondo i dati dell'Unicef del 2013 nel mondo i bambini che non vanno a scuola sono oltre 70 milioni, la maggior parte dei quali sono concentrati in 28 Paesi instabili". Da Grocholewski un appello affinché la scuola cattolica mantenga la propria identità e la propria missione. "Deve educare secondo i valori cristiani, altrimenti è bugiarda - ha detto -. E non deve lasciarsi influenzare dalle correnti gender". Presentando il documento 'Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica" il cardinale lancia un allarme sull'imposizione oggi nel mondo, da parte di varie correnti, da Ue, dal Consiglio sociale dell'Onu, delle ideologie gender, e cita il recente vademecum dell'Oms che esorta i governi europei a tenere corsi di educazione sessuale.
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