giovedì 26 aprile 2012
​Attenzione agli ultimi della società, soprattutto nei momenti di crisi. Con accenti diversi, è questo il cuore dei due discorsi tenuti oggi a Roma dal cardinale Bagnasco e a Milano dal cardinale Scola.
"Senza valori non negoziabili non c'è etica sociale": il discorso del card. Bagnasco
"Il significato del bene comune": la lectio del card. Scola
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Due momenti diversi, due discorsi in circostanze diverse, ma un unico filo conduttore negli interventi del cardinale Bagnasco a Roma e del cardinale Scola a Milano, con un'attenzione costante ai più poveri e sofferenti, soprattutto (ma non solo) in questi frangenti di crisi economica e sociale.IL CARDINALE BAGNASCO: SENZA RISPETTO DEI VALORI NON NEGOZIABILI NON C'E' ETICA SOCIALE"Senza il reale rispetto dei valori primi, detti anche non negoziabili, è illusorio pensare a un'etica sociale che vorrebbe sostenere l'uomo nell'intero arco della sua esistenza, ma che in realtà lo abbandona nei momenti di maggiore fragilità" e questo vale soprattutto per i bambini "nel grembo materno" e per "i malati terminali". Lo ha detto il presidente della Cei Angelo Bagnasco intervenendo all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede all'iniziativa della "Flying Angels Foundation". Poi il cardinale Bagnasco si è interrogato sull'attenzione che verso i più deboli debbano avere "la società intera e lo Stato". "Un'attenzione - ha aggiunto il porporato - che mai può arrogarsi il diritto di decidere chi merita ancora di vivere e chi, invece, deve essere abbandonato a sé stesso. Se queste vite, che somigliano a dei lumini appena o ancora accesi, fossero spente, quanto buio scenderebbe sulla società intera".Hanno seguito la conferenza del cardinale Bagnasco per la presentazione della fondazione che si occupa di acquistare biglietti aerei per i "viaggi della speranza" dei bambini malati, anche il ministro della Salute Renato Balduzzi e il ministro del Welfare Elsa Fornero. Accolti dall'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco che è presidente della fondazione "Flying Angels" hanno seguito l'evento i cardinali Salvatore De Giorgi e Giovanni Battista Re, monsignor Zymosky, il direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian e il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio e, tra gli altri, anche i calciatori Hernan Crespo e Damiano Tommasi.  IL CARDINALE SCOLA: NELLA CRISI NÈ STATALISMO NÈ LIBERALISMO MA SUSSIDIARIETA'Secondo l'arcivescovo di Milano, Angelo Scola, nell'attuale crisi economica è opportuno evitare sia "una risposta statalista pervasiva" sia "il ritorno a un liberalismo minimalista"."Dobbiamo riconoscere - ha detto il cardinale, che ha tenuto una lectio magistralis nell'ambito del convegno "Più sociale nel social" organizzato dalle fondazioni Pubblicità progresso e Cariplo - che una società impoverità non può fare a lungo da parafulmine a uno Stato povero e inefficiente. Se una risposta statalista pervasiva, oltre a non suscitare alcun fascino, non risulta praticabile per ragioni finanziarie, il ritorno a un liberalismo minimalista, nel quale lo Stato si spogliasse semplicemente dei suoi compiti perché non è in grado di perseguirli in proprio, non aprirebbe spazi per la società civile. Si allargherebbe semplicemente la forbice tra chi si trova in condizioni di bisogno e chi riesce in proprio a far fronte alla crisi". Nel corso della sua lezione Scola ha ribadito quella che a suo parere è una necessità: "Non possiamo - ha detto - mortificare paternalisticamente l'agire degli attori sociali: la sussidiarietà serve proprio a questo scopo. C'è un capitale di solidarietà che solo gli attori della società civile sono in grado di generare e di cui nessuno Stato democratico può fare a meno".
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