lunedì 6 maggio 2013
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Un rapporto speciale lega Biella alla Madonna di Oropa, che della città è patrona assieme a santo Stefano. Un legame che viene confermato ogni prima domenica di maggio con la processione guidata dal sindaco con la fascia tricolore. Sarà così anche oggi: 12 chilometri a piedi, un dislivello di 800 metri, con la partecipazione di autorità civili, religiose e militari. La prima volta fu nel 1599, quando la città venne risparmiata dalla peste che, come racconta Manzoni nei Promessi sposi, infuriava nell’Italia settentrionale. Anche in seguito la Vergine bruna venne invocata dalle genti biellesi in occasione di siccità, carestie, inondazioni, mentre un segno speciale di devozione sono le "incoronazioni" della statua conservata nel santuario che si tengono ogni cento anni a partire dal 1620. Oggi il sindaco Donato Gentile porterà in omaggio un grande cuore d’argento sul quale è incisa una frase che invoca grazia e protezione sulla città. «È un gesto di popolo, in cui si riconoscono anche i non credenti in virtù del legame tutto speciale che si è consolidato nei secoli», spiega il primo cittadino, che dal 2009 guida la città e che a norma di statuto fa parte del consiglio di amministrazione del santuario. «Per i biellesi è una sorta di casa comune, qualcosa che fa parte del nostro Dna. Ci vanno i cattolici per un gesto di fede, ci vanno i non credenti come si va a trovare qualcuno che fa parte della propria storia. Da tanti anni, come preside di scuola media, nel periodo natalizio guido i miei allievi a Oropa per riflettere sul mistero della nascita. L’aria che si respira tra quelle mura aiuta a capire più di tante parole il mistero dell’Incarnazione, del Dio che si rende incontrabile da ogni uomo». C’è un altro gesto emblematico del rapporto tra Biella e Oropa: la "Peregrinatio Mariae" che si svolse nel 1949, con le ferite ancora aperte della guerra e le sfide della ricostruzione con cui fare i conti. Per la prima volta nella sua storia plurisecolare la statua della Vergine usciva dal santuario e veniva portata in pellegrinaggio in tutti i paesi del Biellese, nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, nelle cascine, nella sala consiliare del Comune di Biella. In 132 giorni vennero percorsi 400 chilometri. Lo straordinario entrava nel quotidiano. Il padre del sindaco Gentile, giovane poliziotto, scortò la sacra immagine lungo il percorso. «Questa è terra di forti tradizioni operaie – dice il sindaco Gentile –, di casse rurali, banche cooperative, sindacati e imprenditori, patria del ministro Quintino Sella e di Rinaldo Rigola, primo segretario generale della Cgil: in molte famiglie conviveva gente di tradizione socialista, liberale e cattolica. Quel pellegrinaggio diventò l’occasione per testimoniare che c’era un fattore di unità più forte delle divisioni politiche e ideologiche. Non le sembra un utile riferimento a talune situazioni odierne?».​
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