martedì 1 ottobre 2013
​Papa Francesco ha concelebrato la Messa di stamani alla Casa Santa Marta con i porporati del “Consiglio di cardinali” che, da oggi, si riunisce con il Papa in Vaticano fino al 3 ottobre. Il Pontefice ha auspicato che queste riunioni rendano tutti più umili e fiduciosi di Dio, affinché la Chiesa possa dare una bella testimonianza alla gente. (Foto Osservatore Romano)
Il Consiglio dei cardinali in aiuto del Papa (Gianni Cardinale) | IL TESTO
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Prima riunione, oggi, di papa Francesco con il Consiglio di cardinali costituito il 13 aprile scorso e istituito ieri con un chirografo dal Pontefice, con il compito di aiutarlo nel governo della Chiesa e di studiare un progetto di revisione della Curia romana. Lo riferisce l'Osservatore Romano, ricordando che il Consiglio è formato da otto porporati Giuseppe Bertello, Francisco Javier Erràzuriz Ossa, Oswald Gracias, Reinhard Marx, Laurent Monsengwo Pasinya, Sean Patrick ÒMalley, George Pell, Oscar Andrès Rodrìguez Maradiaga, con il vescovo Marcello Semeraro che svolge le funzione di segretario.La Messa a Santa MartaPapa Francesco ha concelebrato la Messa di stamani alla Casa Santa Marta con i porporati del “Consiglio di cardinali” che, da oggi, si riunisce con il Papa in Vaticano fino al 3 ottobre. Nell’omelia, il Pontefice ha auspicato che queste riunioni rendano tutti più umili e fiduciosi di Dio, affinché la Chiesa possa dare una bella testimonianza alla gente. Il servizio di Alessandro Gisotti.Gesù rimprovera i due Apostoli che volevano che scendesse fuoco dal cielo sopra a quanti non volevano accoglierli. Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo dal Vangelo odierno e subito ha rilevato che quella del cristiano non è “una strada di vendetta”. La via del cristiano è quella dell’umiltà, della mitezza. E, ha aggiunto, nella ricorrenza odierna di Santa Teresa di Gesù Bambino, “ci farà bene pensare a questo spirito di umiltà, di tenerezza, di bontà”. Uno spirito mite, ha aggiunto, che il Signore “vuole da tutti noi”. Dov’è dunque la forza “che ci porta a questo spirito”? Proprio “nell’amore – è la risposta del Papa – nella carità, nella consapevolezza che noi siamo nelle mani del Padre”. “Quando si sente questo”, ha osservato, “non viene di fare scendere fuoco dal Cielo”: “Viene l’altro spirito, quello di quella carità che tutto soffre, tutto perdona, che non si vanta, che è umile, che non cerca se stesso. Qualcuno può dire – e ci sono stati alcuni filosofi che pensavano così – che questa sia come un’umiliazione della maestà dell’uomo, della grandezza dell’uomo. Questo è sterile! La Chiesa saggia ha fatto questa Santa, umile, piccola, fiduciosa di Dio, mite: l’ha fatta Patrona delle Missioni”. La forza del Vangelo, ha proseguito, è proprio lì, “perché il Vangelo arriva proprio al punto più alto nell’umiliazione di Gesù: umiltà che diviene umiliazione!” E la forza del Vangelo, ha proseguito, “è proprio nell’umiltà, l’umiltà del bambino che si lascia guidare dall’amore e la tenerezza del padre”: “La Chiesa - ci diceva Benedetto XVI – non cresce per proselitismo, cresce per attrazione, per testimonianza. E quando la gente, i popoli vedono questa testimonianza di umiltà, di mitezza, di mansuetudine, sentono il bisogno che dice il Profeta Zaccaria: ‘Vogliamo venire con voi!’. La gente sente quel bisogno davanti alla testimonianza della carità, di questa carità umile, senza prepotenza, non sufficiente, umile, che adora e serve”. “E’ semplice la carità: adorare Dio e servire gli altri! E questa testimonianza – ha affermato il Papa - fa crescere la Chiesa”. Ecco perché una suora “tanto umile, ma tanto fiduciosa in Dio”, come Santa Teresa di Gesù Bambino, “è stata nominata Patrona delle Missioni, perché il suo esempio” fa sì “che la gente dica ‘Vogliamo venire con voi!’”. Papa Francesco ha dunque concluso la sua omelia con un pensiero speciale alle riunioni che da oggi si terranno in Vaticano con il “Consiglio di cardinali” da lui voluto per aiutarlo nel governo della Chiesa: “Oggi, qui, in Vaticano incomincia la riunione con i cardinali consultori, che stanno concelebrando nella Messa. Chiediamo al Signore che il nostro lavoro di oggi ci faccia a tutti più umili, più miti, più pazienti, più fiduciosi di Dio, perché così la Chiesa possa dare una bella testimonianza alla gente e vedendo il Popolo di Dio, vedendo la Chiesa, sentano la voglia di venire con noi!”
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