domenica 22 agosto 2010
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In occasione dell’apertura del Meeting, il segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone ha inviato al vescovo di Rimini Francesco Lambiasi una lettera contenente «... il cordiale saluto del Santo Padre a Vostra Eccellenza, agli organizzatori e a tutti i partecipanti al Meeting». Il messaggio così prosegue: «Quest’anno il titolo della vostra importante manifestazione - "Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore" - ci ricorda che al fondo della natura di ogni uomo si trova un’insopprimibile inquietudine che lo spinge alla ricerca di qualcosa che soddisfi questo suo anelito. Ogni uomo intuisce che proprio nella realizzazione dei desideri più profondi del suo cuore può trovare la possibilità di realizzarsi, di compiersi, di diventare veramente se stesso. L’uomo sa che non può rispondere da solo ai propri bisogni. Per quanto si illuda di essere autosufficiente, egli sperimenta che non può bastare a se stesso. Ha bisogno di aprirsi ad altro, a qualcosa o a qualcuno, che possa donargli ciò che gli manca. Deve, per così dire, uscire da se stesso verso ciò che sia in grado di colmare l’ampiezza del suo desiderio.Come il titolo del Meeting sottolinea, non qualsiasi cosa è la meta ultima del cuore dell’uomo, ma solo le "cose grandi". L’uomo è spesso tentato di fermarsi alle cose piccole, a quelle che danno una soddisfazione ed un piacere "a buon mercato", a quelle che appagano per un momento, cose tanto facili da ottenere, quanto ultimamente illusorie. Nel racconto evangelico delle tentazioni di Gesù (crf. Mt 4, 1-4) il diavolo insinua che sia "il pane", cioè la soddisfazione materiale, a poter appagare l’uomo. Questa è una menzogna pericolosa, perché contiene solo una parte di verità. L’uomo, infatti, vive anche di pane, ma non di solo pane. La risposta di Gesù svela la falsità ultima di questa posizione: "Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt 4,4). Dio solo basta. Lui solo sazia la fame profonda dell’uomo. Chi ha trovato Dio, ha trovato tutto. Le cose finite possono dare barlumi di soddisfazione o di gioia, ma solo l’infinito può riempire il cuore dell’uomo: "inquietum est cor nostrum, donec requiescat in Te - il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te" (Sant’ Agostino, Le Confessioni, I, 1.). L’uomo, in fondo, ha bisogno di un’unica cosa che tutto contiene, ma prima deve imparare a riconoscere, anche attraverso i suoi desideri e i suoi aneliti superficiali, ciò di cui davvero necessita, ciò che veramente vuole, ciò che è in grado di soddisfare la capacità del proprio cuore».Il messaggio conclude: «...A cinque anni dalla scomparsa di Mons. Luigi Giussani, il Sommo Pontefice si unisce spiritualmente agli aderenti al Movimento di Comunione e Liberazione. Come ebbe modo di ricordare durante l’udienza in Piazza San Pietro il 24 marzo 2007, "don Giussani si impegnò [...] a ridestare nei giovani l’amore verso Cristo, "Via, Verità e Vita", ripetendo che solo Lui è la strada verso la realizzazione dei desideri più profondi del cuore dell’uomo". Nell’affidare ai partecipanti al Meeting queste riflessioni, auspicando che siano d’aiuto per riconoscere, incontrare e amare sempre di più il Signore e testimoniare nel nostro tempo che le "cose grandi" a cui anela il cuore umano si trovano in Dio, Sua Santità Benedetto XVI assicura la Sua preghiera e ben volentieri invia la Benedizione Apostolica».
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