venerdì 8 agosto 2014
Nella "città delle tende" sorta nel Parco regionale di San Rossore oltre 600 laboratori 33 tavole rotonde.
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Alla Route nazionale scout questo venerdì è il giorno della riflessione e dell'approfondimento. Dopo i sei giorni di cammino, per conoscersi e condividere, dopo il mare azzurro che ha invaso il "campo del futuro" per l'emozionante cerimonia di apertura, per due giorni i 30mila rover e scolte della "città delle tende" sorta nel Parco regionale di San Rossore si dividono in oltre 600 laboratori 33 tavole rotonde. Per affrontare, assieme a esperti esterni, tanti temi legati alle "strade di coraggio" che hanno accompagnato la preparazione della Route e poi il suo svolgimento. La "città delle tende", illuminata da un sole finalmente estivo, si divide in tanti cerchi, più o meno grandi, il tipico modo scout per stare insieme, guardandosi negli occhi da uguali. E spesso anche gli esperti sono scout ("semel scout semper scout" si dice), qui con la vecchia divisa o almeno il fazzolettone: economisti, giornalisti, dirigenti di banca, sociologi, funzionari di prefettura.

Come il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio (nella foto sopra) che ha parlato delle "nuove povertà" alla tavola rotonda "Le ingiustizie, come reagire", insieme al parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, che è intervenuto sul dramma della "terra dei fuochi". Tutti nel cerchio, seduti a terra, come il fratelli scout più giovani. Poi ci sono amici di tanta azioni di coraggio dei ragazzi e delle ragazze dell'Agesci. Gli uomini del Corpo forestale dello Stato col loro comandante Cesare Patrone. I volontari di Libera (sabato arriverà anche il fondatore don Luigi Ciotti) e le cooperative sociali che gestiscono beni confiscati alle mafie dove ogni estate da molti anni proprio migliaia di rover e scolte partecipano ai campi di lavoro.

Si parla di legalità come nel laboratorio guidato dal Masci (gli adulti scout) di Reggio Calabria che finisce con una sfilata portando in giro per il campo i nomi di testimoni della lotta alle mafia, iniziativa che al ritmo della canzone "I cento passi" coinvolge anche altri clan. Si parla di impegno per l'ambiente, di computer e nuove tecnologie, del valore dell'informazione, di giovani e Chiesa, di nuove povertá, di come uscire dalla crisi partendo dalle proprie risorse, di giustizia, di felicità, di sogni e futuro, di scuola, di Europa, della nostra Costituzione, di pace come strumento contro le ingiustizie. Si parla, si ascolta ma soprattutto si prendono impegni, quelle "azioni di coraggio" che caratterizzano la Route e la strada della branca R/S. Domani, sabato, una delle riflessioni, quella sulla "violenza di genere", vedrà la presenza della presidente della Camera, Laura Boldrini.

Questa sera, venerdì, è arrivata in visita col fazzolettone al collo il ministro della difesa Roberta Pinotti. Domenica arriverá il presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche lui orgogliosamente scout. E non è da escludere una sua improvvisata anche sabato, in particolare per incontrare i 456 scout che nella grande tenda al centro del lungo campo (5 chilometri), da tre giorni stanno lavorando alla stesura della "carta del coraggio", il documento che raccoglie il lavoro di tutti i clan e che sarà portato sui territori e offerto come proposta concreta di futuro alle istituzioni nazionali e locali. Tutto questo avviene "nella cittá con l'età media più bassa al mondo, meno di 18 anni" ci tiene a sottolineare il presidente del Comitato nazionale dell'Agesci, Matteo Spanò. Giovani, allegri e responsabili, come hanno dimostrato nella prima giornata di incontri. E poi la sera nelle tante veglie, una per ogni "quartiere". Domani si torna a discutere e a proporre.

(Le foto sono di A.M.Mira)
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