venerdì 19 maggio 2017
L'opera d'arte era stata rubata nel 1993. Danneggiata è ora stata restituita all'arcidiocesi di Firenze. Presto tornerà a Barbiana, dove il 20 giugno si recherà anche il Papa per ricordare don Milani
La restituzione del frammento della pala d'altare raffigurante l'Incoronazione della Vergine con i santi Andrea e Lorenzo, attribuita alla scuola di Anton Domenico Gabbiani.

La restituzione del frammento della pala d'altare raffigurante l'Incoronazione della Vergine con i santi Andrea e Lorenzo, attribuita alla scuola di Anton Domenico Gabbiani.

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Don Lorenzo Milani era solito sostarvi in preghiera. Una pala d'altare raffigurante l'Incoronazione della Vergine con i santi Andrea e Lorenzo, attribuita alla scuola di Anton Domenico Gabbiani. L'opera del 1721, già collocata sull'altare maggiore della chiesa di Sant'Andrea di Barbiana, nel comune di Vicchio, era stata trafugata nel novembre del 1993 con altri oggetti di arredo liturgico. Ora grazie al lavoro del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, la pala potrà tornare nella sua chiesa parrocchiale a Barbiana, località dove papa Francesco si recherà il prossimo 20 giugno proprio per ricordare la figura di don Lorenzo Milani a cinquant'anni dalla morte.

Purtroppo i ladri hanno danneggiato l'opera e l'hanno divisa in diversi pezzi. Giovedì sera alla Chiesa di Firenze sono state riconsegnate al termine di una Messa le parti recuperate in questi anni di indagine, ma risultano ancora mancanti le porzioni raffiguranti la Vergine e Gesù Cristo.


Un'indagine lunga 24 anni

Dopo la sua costituzione nel 1995, il Nucleo operativo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio artistico si era messo alla ricerca dell'opera. E già nel 1997, anche grazie al supporto della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, aveva recuperato le parti raffiguranti sant'Andrea e san Lorenzo, finite presso antiquari fiorentini, e un angelo, sequestrato in provincia di Siena. La ricostruzione dei vari passaggi ha permesso, nel 2002, di localizzare a Siena, presso un'abitazione privata, un quarto frammento (dei sei in cui il ladro ha diviso l'opera) raffigurante il Padreterno. Restano, come detto, ancora da individuare le parti raffiguranti la Vergine e Gesù.


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