venerdì 8 novembre 2013
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Alla chiusura dell'Anno della fede, il 24 novembre, saranno esposte per la prima volta le reliquie che la tradizione risconosce come quelle dell'apostolo Pietro. Inoltre, in vista dell'evento che conclude l'anno, papa Francesco si recherà il prossimo 21 novembre nel monastero di clausura delle monache camaldolesi sull'Aventino per un momento di preghiera. Ne parla sull'Osservatore Romano l'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione."L'unione tra azione e contemplazione è uno dei punti cardini che la fede esprime e ha sempre bisogno di essere ribadita - spiega Fisichella -. È in forza di questo che andando verso l'epilogo dell'Anno della Fede, Papa Francesco ha scelto di recarsi il prossimo 21 novembre in un monastero di clausura per un momento di preghiera. La fede vive principalmente di adorazione". "Ridare vigore alla fede - prosegue Fisichella - equivale a verificare la reciprocità tra la contemplazione e l'azione cristiana. La prima è il presupposto per una coerente azione evangelica, mentre questa è condizione necessaria perché la contemplazione sia genuina". La vita contemplativa "ha saputo coniugare i due momenti. Ora et labora permane nella Chiesa come la sintesi più felice a cui la fede conduce".Il monastero delle monache camaldolesi sull'Aventino, che Papa Francesco visiterà, "presenta questa dimensione in modo peculiare". "Anche con questo gesto - sottolinea Fisichella - ci si prepara dunque a celebrare l'epilogo di un anno ricco di grazia. Esso è stato segnato in particolare dalla professione di fede che milioni di pellegrini hanno compiuto sulla tomba di Pietro".In questo contesto, "un ultimo segno culminante consisterà nell'esposizione per la prima volta delle reliquie che la tradizione riconosce come quelle dell'apostolo che qui ha dato la sua vita per il Signore". La fede di Pietro, conclude Fisichella, "confermerà ancora una volta che la porta per l'incontro con Cristo è sempre aperta e attende di essere varcata con lo stesso entusiasmo e convinzione dei primi credenti".
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