lunedì 10 febbraio 2014
Padre Lombardi descrive le giornate del Papa emerito un anno dopo la rinuncia.
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Tra gli elementi della vita odierna del Papa Emerito nel convento Mater Ecclesiae che lo ospita in Vaticano "c'è il rapporto con il suo successore: il rapporto con Papa Francesco che, come sappiamo, ha dei momenti anche di incontro personale, di dialogo... uno è andato a casa dell'altro e viceversa. E poi ci sono le altre forme di contatto che possono essere il telefono o i messaggi che vengono mandati: una situazione di rapporto del tutto normale, direi, e di solidarietà". Lo ha affermato il responsabile della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, intervistato dalla Radio Vaticana in occasione del primo anniversario dell'annuncio della rinuncia di Benedetto XVI. "Mi pare - confida Lombardi - che sia molto bello per noi, quando abbiamo quelle rare immagini dei due Papi insieme, il Papa attuale e il Papa emerito: è un segno molto bello e incoraggiante, della continuità del ministero petrino nel servizio della Chiesa".Per il resto, "il Papa Emerito vive in un modo discreto, senza una dimensione pubblica; ma questo non vuol dire che viva isolato, chiuso come in una clausura stretta". Joseph Ratzinger, informa infatti il portavoce vaticano, "svolge un'attività normale per una persona anziana religiosa: quindi una vita di preghiera, di riflessione, di lettura, di scrittura nel senso che risponde alla corrispondenza che riceve; di colloqui, di incontri con persone che gli sono vicine, che incontra volentieri, con cui ritiene utile avere un dialogo, che gli chiedono consiglio o vicinanza spirituale". "La vita - dunque - di una persona ricca spiritualmente, di grande esperienza, in un rapporto discreto con gli altri"."Quello che non c'è - precisa padre Lombardi - è la dimensione pubblica a cui eravamo abituati, essendo il Papa, e quindi era sempre sui teleschermi, davanti all'attenzione d tutto il mondo: questo non c'è; ma per il resto, è una vita normale di rapporti". Personalmente, confessa infine padre Lombardi, "sento molto la presenza di Papa Benedetto XVI, come una presenza spirituale forte che accompagna, che rasserena: penso alle grandi figure degli anziani della Storia della Chiesa e della Storia sacra; in particolare, per esempio, a Simeone, che accoglie nel Tempio Gesù e che guarda con gioia anche al suo destino eterno e anche al futuro della comunità che continua a camminare su questa terra". "Tutti noi - aggiunge - sappiamo il grandissimo valore di avere con noi gli anziani, anziani ricchi di saggezza, ricchi di fede, sereni: sono veramente un grandissimo aiuto per chi è più giovane, per andare avanti guardando con fiducia e con speranza al futuro. Questo è per me, e credo per la Chiesa, Benedetto XVI: il Grande Anziano, saggio, diciamo pure: santo, che ci invita con serenità - perchè è anche bello, quando lo si vede: dà veramente un'impressione di grande serenità spirituale. Ha conservato il suo sorriso che ci era abituale, nei momenti belli in cui lo incontravamo, e che ci invita quindi ad andare avanti nel cammino, con fiducia e con speranza".Nell'intervista, padre Lombardi torna infine a definire la rinuncia di Benedetto XVI come "un atto di governo", e sottolinea "la chiarezza con cui Benedetto XVI si era preparato a questo gesto". Ed anche, conclude, "la fede che gli ha dato la serenità e la forza necessaria per attuarla, andando con coraggio e con serenità, con una visione veramente di fede e di attesa del Signore che accompagna continuamente la sua Chiesa, incontro a questa situazione nuova che egli ha vissuto in prima persona, per diverse settimane, e poi la Chiesa ha vissuto con l'avvicendamento e l'elezione del nuovo Papa, come tutti sappiamo".
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