sabato 26 marzo 2016
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FIRENZE Saranno trenta gli adulti che, nella notte di Pasqua, riceveranno il Battesimo, la Cresima e faranno la Prima Comunione in varie chiese dell’arcidiocesi di Firenze. «Quest’anno abbiamo avuto, come più o meno ogni anno, trenta catecumeni che sono un vero dono di Dio» afferma monsignor Dante Carolla, direttore dell’Ufficio catechistico. «Provengono, oltreché dall’Italia, dalla Svezia, dalla Germania, dal Brasile, dall’Albania, dal Camerun e dal Nord Africa. Un panorama internazionale che ci dà sempre l’immagine viva della cattolicità della Chiesa. La cosa più sorprendente però non è solo la provenienza geografica ma, ancor più, la ricchezza di una provenienza così varia e diversificata a livello spirituale, morale e culturale. Tre catecumeni sono di etnia rom e di tradizione ortodossa. Hanno partecipato con noi al cammino di preparazione e perfino al ritiro, anche se poi riceveranno i sacramenti nella Chiesa ortodossa. Un vero cammino ecumenico». Nel gruppo che si è presentato davanti al cardinale Giuseppe Betori c’erano anche giovani provenienti da Villa Lorenzi, la struttura fiorentina che da più di trent’anni lavora per i ragazzi e le famiglie in difficoltà. «Abbiamo – prosegue Carolla – persone provenienti da conversioni, persone segnate da una svolta decisa e decisiva, che ha comportato una notevole dose di coraggio e che, ciò nonostante, hanno vissuto con entusiasmo, gioia e profonda convinzione il loro cammino. In queste occasioni tocchiamo con mano la maternità della Chiesa, il miracolo dell’incontro di Dio con le profondità del cuore umano, il mistero della sua presenza e della sua opera invisibile ma efficace». Tra i trenta che riceveranno il Battesimo ci sono persone come Jennifer, svedese, che da 7 anni vive e lavora in Italia e fino allo scorso ottobre si considerava agnostica. Il primo passo verso la Chiesa lo ho fatto grazie al fidanzato, che voleva sposarsi in chiesa: «Prima di decidere di spo- sarmi davanti al sindaco piuttosto che davanti a Dio – racconta – sentivo la forte necessità di conoscere meglio il cristianesimo. Mi ci è voluto poco per capire che avevo trovato la strada giusta e non sarei più tornata indietro». Anche Alexandra, nata in Germania, è cresciuta in una famiglia che non le ha dato un’educazione religiosa. «Durante l’adolescenza – racconta – ero molto lontana da Dio. A 30 anni sono entrata in una profonda crisi esistenziale. Ho lasciato tutto: fidanzato, lavoro, il paese in cui lavoravo ». Arrivata in Italia, ha provato varie strade – buddismo, New Age, gruppi esoterici – poi ha iniziato a frequentare la parrocchia, pur con scetticismo. «Avevo i soliti pregiudizi verso la Chiesa, come istituzione antiquata e fuori moda. Ma ad ogni omelia scoprivo con stupore il fascino di Gesù e realizzavo con gioia che la Chiesa cattolica mi permetteva di attingere ad una saggezza sconvolgente». Infine l’incontro con i francescani al Santuario della Verna. «Avevo passione per Francesco e volevo conoscere chi aveva scelto di seguire questo meraviglioso santo. Ho partecipato a una settimana di ritiro, ho sperimentato la bellezza di un accompagnamento spirituale. Ho capito che dovevo fare una scelta: dovevo smetterla di saltare da una via spirituale all’altra. Così ho chiesto il Battesimo e la mia vita è cambiata». Anche lei, la notte di Pasqua, entrerà nella Chiesa cattolica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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