lunedì 4 agosto 2014
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A metà giornata e in serata si accendono i fornelletti a gas e quelli ad alcool, le cosiddette spiritiere. Nella nostra route e in tutte quelle in cammino verso San Rossore per la Route nazionale scout. Migliaia di fornelletti per tanti pasti comunitari. Menù comune per ogni route, cucinando insieme a due o tre. Mangiando insieme, in allegria e condivisione. Dopo una preghiera di ringraziamento e un canto scout. Oggi il percorso da Monte Castiglione a Tuoro e poi all'Isola Maggiore del lago Trasimeno, la nostra quarta tappa, è più breve, appena 15 chilometri. Così arriviamo per pranzo.

E come nei tre giorni precedenti si aprono gli zaini ed escono fornelletti e gavette. Si cucina e si mangia per terra. Uno vicino all'altro. Oggi pasta al pesto, tonno, fagioli, pomodori e frutta. Tutto uguale per tutti. E va bene a tutti. Semplicità, essenzialità e condivisione, caratteristiche dello scoutismo e in particolare della branca rover-scolte. Lo abbiamo toccato con mano tante volte in questi giorni di route. Il villaggio di tende che nasce e si smonta ogni giorno dalla collaborazione di tutti. La preghiera in comune. Il darsi una mano durante il cammino. Ognuno porta nello zaino anche parte del materiale comune, ragazzi e ragazze.

Condivisione e coeducazione, secondo la scelta che nel 1974 portò alla nascita dell'Agesci dalla fusione tra l'associazione femminile e quella maschile. Ma se c'è bisogno di aiutare chi è più stanco nessuno si tira indietro. Così anche oggi c'è chi porta per chilometri due zaini. Con l'amore e l'allegria del vero servizio, altro termine tipico della branca rover-scolte, i ragazzi tra i 16 e i 21 anni. Ed è quello che emerge con chiarezza dalle "storie di coraggio" che i ragazzi hanno scelto e realizzato sui loro territori e che ora raccontano agli altri. Come il clan Orentano 1, frazione di Castelfranco di Sotto nel Pisano, che ha scelto "il coraggio di essere cittadini". "Abbiamo deciso di prenderci cura del nostro piccolo paese con piccole azioni per lasciarlo un po' migliore di come lo abbiamo trovato" spiegano citando una delle frasi più famose del fondatore dello scoutismo Robert Baden Powell. Due i settori scelti, quello dell'ambiente e quello della solidarietà. Così hanno ottenuto dal comune l'autorizzazione a raccogliere i rifiuti abbandonati per strada e hanno pulito anche un bell'ambiente naturale, il Macchione, adottandolo per farne una base scout dove ospitare altri gruppi. Poi svolgono attività di servizio nella casa di riposo, portando gli anziani anche in gita sulla Via Francigena che passa sul loro territorio. Infine il "progetto di buon vicinato" collaborando coi carabinieri sul tema della sicurezza. "Se il cittadino collabora con le istituzioni - dicono ancora gli scout toscani - le cose vanno meglio. Ma solo facendo davvero cose concrete".

Il servizio appunto. Ma anche senso civico e partecipazione. Così ci tengono molto a ringraziare per l'attenzione e la collaborazione il sindaco Toti e il maresciallo Quaranta. E anche questo è un gran bel segnale, soprattutto in questi tempi così critici verso le istituzioni. Non è certo un caso se a San Rossore tutte queste riflessioni confluiranno nella Carta del coraggio indirizzata proprio alle istituzioni nazionali e locali. E di cosa da dire questi ragazzi ne hanno davvero tante. Non solo denunce ma proposte concrete che vi stiamo raccontando in questi giorni di cammino, fatica, impegno, condivisione e servizio. La strada, appunto.

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