martedì 11 marzo 2014
​Il predicatore ad Ariccia ha mostrato il frutto a immagine della creazione dell'uomo.
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L'uomo è come un melograno: all'interno ha tanti piccoli semi carnosi, tanti quanti sono gli elementi del creato. Dio li ha messi tutti insieme in un impasto, sul quale ha poi effuso il soffio della vita. Mentre questa mattina, in apertura della terza giornata di esercizi spirituali per Papa Francesco e la Curia romana nella casa Divin Maestro ad Ariccia, monsignor Angelo De Donatis offriva quest'immagine della creazione dell'uomo, ha mostrato proprio un frutto di melograno, quasi a rendere l'idea della bellezza della creatura umana. Una bellezza che però, ha detto, è destinata a disfarsi se si impedisce artificiosamente al soffio di Dio, cioè al suo amore misericordioso, di penetrare in profondità. Accade allora che ognuno di quei piccoli semi, ha spiegato, secondo quanto riporta l'Osservatore Romano, colto dalla voglia di autoaffermazione, cerca di espandersi in un confronto dispotico con gli altri, sino a provocare l'esplosione e dunque la disintegrazione del frutto. Al rapporto tra opere dell'uomo e grazia di Dio il predicatore aveva già dedicato la meditazione di lunedì pomeriggio. Monsignor De Donatis aveva ricordato in particolare che il nostro compito non è far vedere al mondo cosa fa la Chiesa, cosa fanno i preti, cosa fanno i cristiani, ma far vedere che cosa Dio fa attraverso di noi.
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