domenica 1 maggio 2016
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I l giorno in cui Napoli ricorda la traslazione delle reliquie di san Gennaro da Pozzuoli al cuore della città e in cui il patrono compie la prodigiosa liquefazione del sangue, è anche il giorno dell’intesa tra deputazione, arcidiocesi e ministero dell’Interno. A Napoli, il ministro Angelino Alfano, che aveva firmato il 22 gennaio scorso un decreto che prevede una diversa composizione gestionale dell’antica deputazione (l’organismo laico che governa la Cappella dove sono custodite le reliquie di san Gennaro), chiarisce: «Per la composizione della vicenda, ciascuno ha fatto un passo indietro, o se volete, un passo avanti, rispetto alle posizioni iniziali. La bussola è stata il bene superiore, che è la devozione al santo». E di rimando l’arcivescovo di Napoli il cardinale Crescenzio Sepe: «In questo accordo è stata sottolineata la dimensione religiosa dalla quale nessuno può prescindere». Intanto ieri pomeriggio si è svolta la processione che ha raggiunto dalla Cattedrale la Basilica di Santa Chiara. Qui l’arcivescovo ha sottolineato che il valore e il significato del tesoro di san Gennaro per la città: «Dinanzi a queste reliquie – ha detto Sepe – ieri come oggi, Napoli sospira, piange e gioisce. Il tesoro, dunque, non è costituito dagli ori e dalle pietre preziose . Il vero tesoro è quella vita cristiana dei napoletani che è raffigurata in quelle pietre preziose poste sulla mitra del santo: fede, speranza e carità». «Un tesoro – conclude il pastore – che rende capaci di affrontare i sacrifici della vita, che ci unisce, ci rende Chiesa nell’esempio di san Gennaro». Rosanna Borzillo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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