lunedì 6 marzo 2017
Sono iniziati ad Ariccia gli Esercizi spirituali di Quaresima per la Curia Romana con il Papa. Al centro delle meditazioni del francescano Michelini la Passione, morte e Resurrezione di Gesù in Matteo
(Osservatore Romano)

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Nella Casa del Divin Maestro ad Ariccia, sono iniziati gli Esercizi spirituali per la Curia Romana con il Papa che si svolgono fino a venerdì 10 marzo. Al centro delle nove meditazioni quaresimali, tenute dal padre francescano padre Giulio Michelini, il tema della Passione, morte e risurrezione di Gesù secondo il Vangelo di Matteo. Papa Francesco, dopo la recita dell'Angelus di domenica e in un tweet, aveva chiesto a tutti i fedeli «un ricordo nella preghiera per me e per i collaboratori della Curia Romana, che questa sera inizieremo la settimana di Esercizi Spirituali».


Nella settimana degli Esercizi spirituali sono sospese tutte le udienze, compresa quella generale di mercoledì 8 marzo. Domenica 5 marzo, a bordo di due pullman, papa Francesco e i cardinali e vescovi di Curia sono partiti dal piazzale antistante l'Aula Paolo VI, in Vaticano, per recarsi ad Ariccia, alle porte di Roma, nella Casa del Divin Maestro retta dai Paolini. Ad accogliere il Papa l’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa pontificia, e don Valdir José De Castro, superiore generale della Società di San Paolo. Dopo l’arrivo e la sistemazione nella struttura, si sono tenuti l’introduzione, l’adorazione eucaristica e i Vespri. Quindi la cena.


Nei giorni a seguire il programma prevede alle 7,30 la concelebrazione della Messa, quindi dopo la colazione la prima meditazione alle 9,30. Dopo il pranzo e un breve riposo, la seconda meditazione alle 16, seguita dai Vespri e dall’adorazione eucaristica, e poi dalla cena alle 19,30. Venerdì 10 marzo, ultimo giorno del ritiro, dopo la concelebrazione della Messa e la colazione, una sola meditazione alle 9,30 e il rientro in Vaticano.


La vita e la morte di Gesù non sono una fiction

«La vita di Gesù non è una fiction», ha detto padre Michelini nell’introduzione. L’esistenza terrena di Cristo e la sua morte «sono strettamente legate». Quindi il francescano ha spiegato che «stare con Gesù» è la prima chiave di lettura. Ma anche «stare con Pietro», seguendo le indicazioni dell’Evangelii gaudium per «considerarci tutti dentro il gruppo di coloro che devono essere ri-evangelizzati».

In mattinata la prima delle nove meditazioni che durano quaranta minuti e che propongono tre domande su cui ciascuno riflette durante la giornata. Al centro del primo intervento “La confessione di Pietro e il cammino di Gesù fino a Gerusalemme”. «La prima domanda – ha sottolineato il francescano – ha a che fare con le decisioni che prendo. Sulla base di quale criterio faccio discernimento? Decido d’impulso, mi lascio prendere dall’abitudine, metto me stesso e il mio personale tornaconto davanti al Regno di Dio e agli altri, ascolto la voce di Dio che però parla in modo umile?». Quindi il religioso ha ricordato che «il Padre ha parlato anche attraverso la confessione di Simone: Gesù nella sua umanità, e san Francesco d’Assisi, hanno compreso che Dio si rivela anche al discepolo e mediante il discepolo più piccolo». Allora, si è chiesto il predicatore,«abbiamo l’umiltà di ascoltare Pietro, abbiamo l’umiltà di ascoltare gli uni gli altri, facendo attenzione ai nostri pregiudizi, attenti a cogliere quelle cose che Dio più dirci attraverso le voci deboli degli altri?». Con la terza domanda Michelini ha invitato a riflettere sulle nostre «ritirate strategiche» chiedendo se accettiamo «di andare fino in fondo per seguire Gesù Cristo, mettendo in conto che questo comporti portare la croce, come ha detto ai discepoli e a Simone, subito dopo la confessione».


No a professionisti del sacro

Nel pomeriggio il religioso si è soffermato sul silenzio di Gesù davanti agli oppositori, caratteristico della Passione. Quello di Gesù è un silenzio disarmante, disarmato e sereno, ha detto. E ha proseguito: «Mi domando se comunico la fede solo con parole o se la mia vita è evangelizzante». Altri personaggi che compaiono nel brano sono Caifa, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo. L’interrogativo di Michelini è se si è «professionisti del sacro» scendendo a compromessi pur di salvaguardare la facciata. Poi il Vangelo propone l’unzione di Betania con una donna che versa profumo prezioso sul capo di Gesù. Da qui l’interrogativo: «Scelgo solo una parte, quella più congeniale a me, o quella più “facile”, e quindi ungo i piedi a Gesù, magari con la liturgia, la preghiera, tralasciando i poveri, oppure mi dedico ai poveri, ma dimentico di pregare e dare onore a lui. Riesco a tenere insieme l’amore per Dio e quello per il prossimo?».


I testi durante i pasti

Durante i pasti sono stati consegnati due testi: il libro del francescano Ibrahim Alsabagh intitolato Un istante prima dell’alba che narra le cronache di guerra e di speranza da Aleppo perché, ha detto il predicatore al Sir, «mi sembrava bello portare all’attenzione del Santo Padre e della Curia Romana una realtà tanto drammatica»; e poi una raccolta di testi mariani curati dalla Comunità di Bose. Intanto è stato annunciato che il Papa, al termine degli esercizi, visiterà domenica la parrocchia romana di Santa Maddalena di Canossa alla borgata Ottavia: è la quattordicesima visita di Bergoglio a una comunità della “sua” diocesi.

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