giovedì 18 aprile 2013
Papa Francesco è vicino a quanti hanno sofferto e continuano a soffrire per la perdita dei propri cari, durante la dittatura argentina. Lo testimonia una lettera a firma di monsignor Antoine Camilleri, sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, indirizzata all’associazione delle Madri di “Plaza de Mayo”. (Nella foto il Papa in mezzo ai fedeli prima dell'Udienza generale del 17 aprile).
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Papa Francesco è vicino a quanti hanno sofferto e continuano a soffrire per la perdita dei propri cari, durante la dittatura argentina. E’ quanto viene sottolineato in una lettera a firma di monsignor Antoine Camilleri, sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, indirizzata all’associazione delle Madri di “Plaza de Mayo”. Papa Francesco, si legge nella lettera che risponde a una missiva del 21 marzo, condivide il dolore di tante «madri e famiglie che soffrono e hanno sofferto la perdita tragica dei loro cari in quel momento della storia argentina», e imparte una speciale benedizione, «come segno di speranza e incoraggiamento», e al tempo stesso chiede di pregare per lui. Il Papa, si legge nella lettera, chiede a Dio la forza per «lottare», dal ministero che ha assunto, «in favore dello sradicamento della povertà nel mondo, così che finisca la sofferenza di tante persone bisognose». Il Pontefice, continua il documento, apprezza molto «coloro che sono vicini ai più disagiati e si impegnano ad aiutarli, comprenderli e ad incontrare le loro giuste aspirazioni». Nella sua preghiera, conclude la lettera, papa Francesco auspica che «siano illuminati i responsabili del bene comune, affinché combattano il flagello della miseria con mezzi efficaci, equi e solidali».
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