giovedì 31 marzo 2016
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L’invito a essere testimoni gioiosi di Cristo morto e risorto L’abbraccio al piccolo Ignazio colpito da una rara malattia A chiusura del ciclo sulla misericordia nell’Antico Testamento, ieri il Papa si è soffermato sul Salmo 51. Tanti come sempre i pellegrini italiani in piazza San Pietro. In particolare Francesco ha salutato «nella gioia tipica della Risurrezione» i diaconi della Compagnia di Gesù, accompagnati da superiori e familiari. Quindi un abbraccio spirituale ai «carissimi ragazzi e ragazze provenienti da diversi decanati, parrocchie e oratori dell’arcidiocesi di Milano, come pure quelli della diocesi di Cremona, in occasione della professione di fede». A loro e agli studenti delle scuole superiori dell’arcidiocesi di Ravenna-Cervia l’augurio «di vivere in pienezza il messaggio pasquale, sempre fedeli al Battesimo e testimoni gioiosi di Cristo morto e risorto per noi». Dal Pontefice un saluto anche alle Suore Francescane Missionarie di Maria, a conclusione del Capitolo generale e ai fedeli della parrocchia del Santissimo Sacramento di Bari nel centenario di fondazione. Come spesso succede anche ieri il Papa ha voluto dedicare una particolare attenzione alla realtà della malattia. In mattinata infatti – come informa una nota dell’Unitalsi – Francesco ha ricevuto in udienza privata il piccolo Ignazio Fucci con la sua famiglia. Il bambino, originario di Trani, ha otto anni ed è affetto da immunodeficienza primitiva associata a malattia cronica intestinale, una grave patologia di cui sono stati registrati una quarantina di casi in tutto il mondo. Dall’ottobre 2014 il piccolo Ignazio, che è stato sottoposto a trapianto di midollo donatogli dalla madre, abita insieme al papà e alla mamma presso Casa Bernadette, la struttura gestita dal Progetto Bambini dell’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) che ospita gratuitamente le famiglie con bambini ricoverati o in cura presso l’ospedale Bambino Gesù. Qualche settimana fa il piccolo Ignazio aveva scritto una lettera al Papa chiedendogli di pregare per lui. Francesco ha risposto invitandolo a Casa Santa Marta dove con i familiari il piccolo è stato accompagnato da Emanuele Trancalini, presidente dell’Unitalsi di Roma e responsabile nazionale del Progetto Bambini. (Ansa)
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