mercoledì 29 agosto 2012
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​È arrivato ieri mattina nella Capitale assieme al padre Giulio, che ha modificato la sua bicicletta per renderla simile a un sidecar, fatta su misura per permettere al figlio di correre sulle due ruote sempre accanto a lui. Il dodicenne Andrea Noci, nato con una rara malformazione genetica e affetto da una labiopalatoschisi, è partito da Pistoia con i suoi genitori il 25 agosto, per dare il via alla quarta Marcia della pace - Pellegrinaggio in bici, promossa dall’Unitalsi in collaborazione con le sottosezioni di Pistoia e Roma. Dopo le tappe ad Asciano, Orvieto e Bracciano, è giunto a Roma con la sua famiglia e una decina di cicloamatori della squadra "Oscar Romero"; accolti in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno, i pellegrini ripartiranno domani in sella alla volta di Capalbio, per raggiungere Venturina il 31 agosto e concludere il loro viaggio il 1° settembre, con il rientro a Pistoia. In totale, un percorso di oltre quattrocento chilometri che sarà compiuto da Andrea con il suo casco rosso e su una bicicletta speciale realizzata con l’aiuto di Claudio, amico di famiglia e titolare di un negozio di bici.L’esperienza è stata definita un misto «tra fede, amore e grande amicizia» da Federica, mamma di Andrea e presidente della sottosezione Unitalsi di Pistoia, che supporta i ciclisti dal suo furgone. Un passato nel volontariato, qualche tempo fa Federica ha deciso con Giulio di portare il figlio a Lourdes a bordo di un treno bianco. «Ho trovato un mondo perfetto per me e per Andrea, incontrando tante persone che pregavano con me e per me e vedevano in Andrea un dono dell’amore di Cristo – racconta –. Dopo il viaggio anche mio marito è entrato a far parte dell’Unitalsi». L’idea di partecipare alla marcia? È maturata quando papà Giulio ha deciso di correre in bici con il figlio, «con la speranza di incontrare lungo la strada tanti genitori che abbiano la voglia e il desiderio di unirsi a noi e di partecipare ai prossimi pellegrinaggi, per testimoniare che l’amore di Dio non si rifiuta per la paura di soffrire», sottolinea Federica.«Ringrazio la sensibilità e la collaborazione del sindaco capitolino: ha permesso che un sogno di una persona in difficoltà si potesse realizzare», ha commentato Alessandro Pinna, presidente dell’Unitalsi romana, aggiungendo: «In un momento in cui il mondo dello sport internazionale si interroga se utilizzare il termine disabile, credo che disabilità non significhi negatività, come dimostra anche questa iniziativa; dietro ogni desiderio c’è solo la persona, il cuore e la volontà di arrivare». Ma ci sono dei precedenti a questa avventura: nel 2010 Andrea ha partecipa in bicicletta alla marcia della pace con la squadra di cicloamatori, fino ad Assisi; nel 2011 la tappa era Loreto e quest’anno voleva arrivare nella Capitale. Prossima tappa? «Abbiamo un progetto ambizioso per il 2013: accompagnare Andrea a Lourdes», risponde Giulio.L’itinerario ha preso il via con la benedizione del vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi: «Una bella occasione, questa, per richiamare l’attenzione di una opinione pubblica troppo spesso distratta attorno alle questioni di vivibilità dei nostri centri urbani da parte di chi ne ha maggiore bisogno – ha rilevato il presule –. Il babbo di Andrea e i suoi amici ci ricordano come la misura della civiltà stia nella attenzione prioritaria verso chi, almeno all’apparenza, ha minori possibilità di farcela da solo in un contesto dove sembrano prevalere i parametri di efficienza, bellezza esteriore, cinismo interiore». Infine, un plauso a Unitalsi, "associazione preziosa anche nella nostra diocesi, che aiuta la sofferenza a trovare un cammino di speranza e di significato".
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