mercoledì 29 agosto 2018
In oltre 600 al pellegrinaggio della diocesi di Roma nel Santuario mariano francese. L'evento apre l'anno pastorale diocesano. Dal cardinale vicario il richiamo a «recuperare il vino della gioia»
I fedeli di Roma nel pellegrinaggio diocesano nel Santuario mariano di Lourdes

I fedeli di Roma nel pellegrinaggio diocesano nel Santuario mariano di Lourdes

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«Siamo a Lourdes per recuperare il vino della gioia». Il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha aperto lunedì sera il pellegrinaggio diocesano nel Santuario mariano francese ricordando il motivo per cui oltre 600 fedeli si sono messi in cammino. Lo ha fatto nell’omelia della celebrazione eucaristica dell’evento che dà il via al nuovo Anno pastorale. Ad ascoltarlo nella Basilica dedicata a san Pio X anziani, ammalati, ma anche diverse famiglie e alcuni giovani. A loro l’invito a «rinunciare all’uomo vecchio e prenderci tempo anche per farci un segno di croce come mai abbiamo fatto prima d’ora». L’iniziativa, organizzata dall’Opera Romana Pellegrinaggi, continuerà fino a domani. Al fianco di De Donatis, che guida il viaggio dei pellegrini, anche i vescovi ausiliari Guerino Di Tora e Paolo Ricciardi.

Parlando dei bambini che, alla vigilia della Prima Comunione, non sanno fare il segno della croce, il cardinale vicario ha ribadito che quel gesto è «espressione di un incontro». Quindi l’incoraggiamento a «ripartire dall’abc della fede». «Portiamo a Maria il nostro desiderio di incontrare Dio – ha aggiunto il porporato – in particolare quando la gioia sembra finire, quando l’età ci porta gli acciacchi del corpo o dell’anima o quando il nostro cammino sembra essersi interrotto per un lutto, una mancanza improvvisa, una malattia imprevista, una separazione familiare, la perdita del lavoro, la delusione perché ciò che speravamo da qualcuno o da qualche cosa è andato in fumo». Nel primo giorno i pellegrini hanno percorso l’itinerario dei luoghi in cui ha vissuto santa Bernadette Soubirous, dal mulino in cui è nata al Cachot dove la giovane ha imparato a recitare il Rosario. Passi compiuti insieme dai partecipanti al pellegrinaggio tra le stradine della località francese in cui i giovani hanno messo a disposizione cuore e fatica per permettere anche ai disabili di visitare quei posti.

Ieri, invece, il giorno nel segno della riconciliazione con la celebrazione della liturgia penitenziale e la processione eucaristica. In mattinata la Messa celebrata dal cardinale vicario nella grotta di Lourdes e poi la Via Crucis. «Se noi siamo a Lourdes quest’anno non è solo per prendere un po’ di acqua o per fare un bagno di purificazione, ma perché Maria ci invita a diventare santi». Il porporato ha poi indicato «in questa grotta la carta d’identità che ci viene offerta». «Su questa carta non occorre mettere una fotografia, ma la nostra vita così com’è e porre la firma dell’assenso a che questa vita sia trasformata da Cristo. E Dio renderà questa carta “valida senza scadenze”, per l’eternità». «Paradossalmente – ha spiegato il cardinale vicario – la consapevolezza del nostro peccato è come quel fango che sporca il viso di Bernadette. Solo chi è sporco vuole cercare ancora, per trovare l’acqua per lavarsi. Solo chi è peccatore e riconosce con umiltà di esserlo va alla ricerca della fonte della misericordia e del perdono».

Novità di quest’anno, la collaborazione tra Opera Romana Pellegrinaggi e Unitalsi per portare i pellegrini nella cittadina sui Pirenei, in una «comunione spirituale – dichiara l’amministratore delegato dell’Orp, monsignor Remo Chiavarini – con cui iniziare con slancio il nuovo anno pastorale». Oggi e domani altre giornate di celebrazioni e incontri. Il cardinale De Donatis alle 16.30 terrà una catechesi nella Basilica del Rosario, mentre alle 18 guiderà la recita del Rosario dalla Grotta delle apparizioni, trasmessa in diretta da Tv2000. La giornata si concluderà con la tradizionale fiaccolata serale.


Dalla 92enne in carrozzina alla veterana del Santuario. Le storie dei pellegrini romani


Di anni ne ha 81 e, per metà di questi, Anna è stata pellegrina a Lourdes. In questi giorni, con il marito e il figlio medico volontario, vive il suo quarantesimo pellegrinaggio. Immacolata, spinta sulla sua sedia a rotelle da una volontaria, ha 92 anni, ma per lei, ustionatasi nei mesi scorsi, la visita al Santuario è un’occasione per abbandonare solitudine e depressione. Nello stesso gruppo c’è anche Luigi, poco più di 30 anni, che ha scelto il pellegrinaggio per «vivere la gioia della condivisione della sofferenza degli altri». E oggi spinge la sedia a rotelle di chi non può percorrere le vie del Santuario con i propri piedi. A Roma frequenta la parrocchia di Santa Maria Addolorata dov’è impegnato con un gruppo di coetanei. E a Lourdes vuole sperimentare quelle emozioni che si alimentano durante l’anno. Giovani, ma anche famiglie completano il gruppo della diocesi di Roma in cammino nei luoghi di santa Bernadette. Chiara era già stata a Lourdes dieci anni fa. Aveva promesso a Maria che sarebbe ritornata dopo il matrimonio. E oggi è presente con Carlo e con i loro due figli, Andrea e Alessandro. «Affidiamo a Maria la crescita umana e spirituale della nostra famiglia». Prima da barelliere dell’Unitalsi, poi da accompagnatore dell’Orp, oggi da pellegrino. È la storia di Valter Carrozzo, 58 anni, diacono permanente e sposato da 36, che combatte la malattia che lo ha colpito con la serenità della fede. «Oggi a Lourdes chiedo al Signore la forza per affrontare la sofferenza. E la preghiera del malato il Signore la tiene in grande considerazione».

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