sabato 5 marzo 2016
A Matera al convegno Ucsi sulle “sfide del giornalismo al tempo di Francesco” la denuncia di Marco Tarquinio: l’informazione si riempie la bocca delle periferie di cui parla il Papa, ma alle periferie non guarda.
Parolin: giornalismo è dar voce a chi non ce l'ha
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“La missione del giornalista è di dare voce a chi non ce l’ha” e, nell’era del web, “non arrivare prima ma arrivare meglio”. Lo ha detto il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, intervenendo a Matera al convegno “Le sfide del giornalismo al tempo di Francesco”, organizzato in occasione del congresso nazionale dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi) che si chiude domenica 6 marzo. Per il giornalista cattolico ha aggiunto Parolin, che al congresso ha portato il saluto e la benedizione di Papa Francesco, “la fede non si oppone alla ricerca”. Sulla stessa scia di Parolin, il presidente dell’Ucsi, Andrea Melodia, ha introdotto i lavori del convegno dicendo che “il pontificato di Francesco ha scosso le acque dell’ambiente della comunicazione, perché il Papa si è messo dalla parte di chi non ha voce”. “L’informazione al tempo di Papa Francesco si riempie la bocca delle periferie di cui parla il Papa ma alle periferie non guarda”. È la denuncia di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. Altrimenti come spiegare il fatto che nessun quotidiano, ad eccezione di Avvenire e dell’Osservatore Romano, riporti in prima pagina la vicenda delle quattro suore uccise in Yemen? E come spiegare il fatto che dei guasti del gioco d’azzardo “non se ne parla neanche nel servizio pubblico?”. Per padre Francesco Occhetta, scrittore de La Civiltà Cattolica e consulente ecclesiastico nazionale dell’Ucsi, la prima delle “sfide del giornalismo al tempo di Francesco” è quella di “ribadire che la dignità dell’uomo sta al centro della professione giornalistica”.

Nel corso del convegno sono stati consegnati a Marco Tarquinio direttore di Avvenire e a Nino Rizzo Nervo, presidente della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia, i premi intitolati ad Emilio Rossi.
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