giovedì 24 marzo 2016
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«È un uomo anziano ma è lucidissimo ». Così il prefetto della Casa Pontificia, l’arcivescovo Georg Gänswein, parla del Papa emerito Benedetto XVI. In un’intervista alla rivista «BenEssere» il segretario particolare di Joseph Ratzinger racconta come «purtroppo, il camminare è diventato faticoso, per questo usa un deambulatore. Ad aprile (il 16, ndr) compie 89 anni: è come una candela che, lentamente e serenamente, si spegne, come avviene a molti di noi. È sereno, in pace con Dio, con se stesso e il mondo. È interessato a tutto e conserva il suo humor fine e sottile, con il quale sa “dare sale”. Mantiene una corrispondenza abbastanza ampia, ma non scrive più libri, si limita a dettare lettere – racconta ancora Gänswein – alla sua segretaria. Volutamente conduce una vita da monaco, ma non è per niente isolato: prega, legge, sente musica, riceve visite, suona il pianoforte... Ha conservato una grande passione per i felini: nei nostri giardini, vivono Contessa e Zorro, due gatti che spesso vengono a “salutare” il Papa emerito». «Mi hanno addolorato i numerosi attacchi a Benedetto XVI – confida il collaboratore del Papa emerito –. Quante volte ho dovuto sentire e leggere che Ratzinger non ha reagito in modo soddisfacente contro la pedofilia, mentre è stato proprio lui, già da cardinale, a iniziare a combatterla. Quante critiche, accuse e calunnie infondate nei suoi confronti anche in altre fattispecie! Ciò mi ha fatto male. Poi, c’è stato il caso Vatileaks: mi sono sentito personalmente colpito, perché fui io a dare piena fiducia a una persona che l’ha tradita senza scrupoli». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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