lunedì 22 luglio 2013
​Al via il primo viaggio internazionale di Francesco, fra l'abbraccio dei giovani e gli incontri con le “periferie”. Il programma della visita in Brasile specchio dello stile del pontificato In primo piano l’intenso dialogo con i protagonisti della «Jornada»: dalla festa di Copacabana a veglia e Messa a Guaratiba passando per la Via Crucis. In agenda anche le tappe al santuario di Aparecida in una favela, fra le corsie d’ospedale.
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​Nonostante abbia ereditato l’appuntamento dal suo predecessore, papa Francesco ha già impresso il suo stile sulla Gmg di Rio de Janeiro. E lo si evince dal programma del viaggio, che da domani a domenica prossima porterà il Pontefice di nuovo a contatto diretto con la «sua» America Latina. Per una singolare coincidenza era toccato anche a Benedetto XVI, otto anni fa, di recarsi in patria per la Gmg già decisa da Giovanni Paolo II e di compiere proprio nella sua Germania il primo viaggio internazionale da vescovo di Roma. Per papa Bergoglio non sarà esattamente un ritorno a casa, ma sicuramente in un ambiente, il continente latinoamericano, che conosce bene e che gli ha trasmesso quella fede che ora – da successore di Pietro – sta proponendo al mondo intero.Viaggio apostolico in una data realtà di Chiesa e incontro mondiale con i giovani si intrecciano e si contagiano più profondamente che in precedenti occasioni. E non è un caso che il Papa abbia voluto riservare i primi tre giorni e mezzo del programma a impegni solo apparentemente distinti dalla Gmg vera e propria. Su tutti la visita al Santuario di Aparecida di mercoledì, luogo simbolo per l’intera America Latina, dato che qui si è tenuta l’ultima Assemblea generale del Celam (l’organismo che riunisce gli episcopati del continente), conclusa con un documento del quale l’allora cardinale Bergoglio fu uno dei principali estensori.Questo appuntamento, dunque, dilata il viaggio ben oltre i confini del Brasile e getta una luce diversa anche sugli impegni istituzionali di domani, subito dopo l’arrivo, primo tra tutti la cerimonia ufficiale nel Palazzo Guanabara, dove, oltre alle autorità locali, Francesco incontrerà per la seconda volta nel suo pontificato il presidente Dilma Roussef. Nel primo incontro in Vaticano, qualche giorno dopo l’elezione, il Papa consegnò a Dilma il documento di Aparecida, con l’indicazione della parte più sociale da leggere e approfondire. Un gesto che oggi acquista maggior valore alla luce delle contestazioni di piazza degli ultimi mesi (una manifestazione potrebbe svolgersi, polizia permettendo, anche davanti al palazzo presidenziale, ma gli organizzatori assicurano che non è diretta contro la visita del Pontefice) e soprattutto crea aspettative su quanto Bergoglio potrebbe dire in merito ai temi che storicamente gli stanno a cuore, come ad esempio la lotta alla corruzione.Ad ogni modo anche questa prima parte del viaggio (con l’intermezzo della giornata libera di martedì, per smaltire il fuso orario, e la «coda» di sabato mattina, quando si terrà l’incontro con la classe dirigente del Paese nel teatro municipale) è da mettere in relazione alla Gmg. Non solo perché sono stati i giovani, tra i quali anche molti cattolici, i protagonisti delle manifestazioni. L’impronta del Papa è evidente nella misura in cui egli richiama l’attenzione su una fede che non può essere disincarnata dai problemi sociali. E in questo senso ci sarà da seguire sia mercoledì la tappa all’Ospedale di San Francesco (al cui funzionamento la Chiesa italiana ha dato un notevole contributo), sia la visita alla favela di Varginha. Sono le periferie esistenziali che Francesco ha indicato fin dal primo giorno del suo pontificato e verso le quali indirizza anche i giovani della Gmg, che incontrerà dapprima nella festa di accoglienza sulla spiaggia di Copacabana (alle 18 di giovedì), poi per la Via Crucis del 26 sempre nello stesso luogo e infine nei due appuntamenti culminanti, la Veglia di sabato e la Messa finale di domenica 28 nel Campus Fidei di Guaratiba, all’estrema periferia di Rio.Non è difficile ipotizzare che tutti i temi fin qui toccati dal Papa possano tornare nei discorsi di questi giorni. Soprattutto quel suo insistere sulla misericordia che trova anche il proprio spazio fisico nel programma, dato che venerdì mattina Francesco confesserà alcuni giovani nel parco della Quinta da Boa Vista e incontrerà una delegazione di giovani detenuti nel palazzo arcivescovile. Così davvero viaggio apostolico e incontro con i giovani avranno la loro osmosi. Perché in fondo l’impronta di Francesco sulla Gmg è proprio questa: invitare gli adulti di domani a una fede capace di cambiare la società. In America Latina come altrove.
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