domenica 19 dicembre 2010
«Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana». Citando la sua enciclica Spe salvi, Benedetto XVI ribadisce questo monito nel suo messaggio per la prossima Giornata mondiale del Malato (11 febbraio 2011). IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO
- Il Vangelo scritto sulla carne di ciascuno di Gennaro Matino
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«Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana». Citando la sua enciclica Spe salvi, Benedetto XVI ribadisce questo monito nel suo messaggio per la prossima Giornata mondiale del Malato (11 febbraio 2011). «Se ogni uomo è nostro fratello, tanto più il debole, il sofferente e il bisognoso di cura devono essere al centro della nostra attenzione, perché nessuno di loro si senta dimenticato o emarginato», scrive il Papa. Infatti, prosegue citando la Spe salvi, «la misura dell'umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Questo vale per il singolo come per la società».
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