lunedì 25 ottobre 2010
La pace in Medio Oriente è «urgente» ed è la condizione «indispensabile per una vita degna della persona umana e della società». Lo ha detto Benedetto XVI durante la messa conclusiva del sinodo sul Medio Oriente. Con il Papa hanno concelebrano 177 padri sinodali. IL TESTO INTEGRALE DELL'OMELIA | L'ANGELUS: «Il compito del missionario è trasfigurare il mondo» 
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«Il pensiero va a tanti fratelli e sorelle che vivono nella regione mediorientale e che si trovano in situazioni difficili, a volte molto pesanti, sia per i disagi materiali, sia per lo scoraggiamento, lo stato di tensione e talvolta di paura». Lo ha detto Benedetto XVI nell’omelia della messa conclusiva del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, da lui presieduta nella basilica di San Pietro. Commentando le letture della domenica, il Papa ha sottolineato il «legame tra preghiera e giustizia», che «ci fa pensare a tante situazioni nel mondo, in particolare nel Medio Oriente. Il grido del povero e dell’oppresso trova un’eco immediata in Dio, che vuole intervenire per aprire una via di uscita, per restituire un futuro di libertà, un orizzonte di speranza». Durante l’Assemblea sinodale, ha proseguito il Santo Padre, «abbiamo condiviso le gioie e i dolori, le preoccupazioni e le speranze dei cristiani del Medio Oriente. Abbiamo vissuto l’unità della Chiesa nella varietà delle Chiese presenti in quella Regione». Di qui l’auspicio che sia favorita «la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche degli altri Riti cattolici” per “aprirsi alle dimensioni della Chiesa universale».«Da troppo tempo nel Medio Oriente perdurano i conflitti, le guerre, la violenza, il terrorismo», e haricordato al mondo che «la pace, che è dono di Dio, è anche il risultato degli sforzi degli uomini di buona volonta, delle istituzioni nazionali ed internazionali, in particolare degli Stati più coinvolti nella ricerca della soluzione dei conflitti». «Non bisogna mai rassegnarsi - ha scandito con voce ferma - alla mancanza della pace. La pace è possibile. La pace è urgente. La pace è la condizione indispensabile per una vita degna della persona umana e della società». Secondo Benedetto XVI «la pace anche il miglior rimedio per evitare l'emigrazione dal Medio Oriente». Dunque, ha raccomandato, «preghiamo per la pace nel Medio Oriente, impegnandoci affinchè tale dono di Dio offerto agli uomini di buona volontà si diffonda nel mondo intero». «Il pensiero - ha affermato - va a tanti fratelli e sorelle che vivono nella regione mediorientale e che si trovano in situazioni difficili, a volte molto pesanti, sia per i disagi materiali, sia per lo scoraggiamento, lo stato di tensione e talvolta di paura. La Parola di Dio oggi ci offre anche una luce di speranza consolante, là dove presenta la preghiera, personificata, che non desiste finchè l'Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l'equità. E ci fa pensare a tante situazioni nel mondo, in particolare nel Medio Oriente». Per il Papa, «il grido del povero e dell'oppresso trova un'eco immediata in Dio, che vuole intervenire per aprire una via di uscita, per restituire un futuro di libertà un orizzonte di speranza».
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