venerdì 28 aprile 2017
Il cardinale Gualtiero Bassetti ha compiuto 75 anni. La decisione del Papa con la formula «finché non sarà disposto diversamente». Diffusa la lettera di dimissioni consegnata a Bergoglio
Il cardinale Gualtiero Bassetti (Siciliani)

Il cardinale Gualtiero Bassetti (Siciliani)

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Il cardinale Gualtiero Bassetti ha informato i sacerdoti dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve che papa Francesco ha prorogato il suo mandato alla guida della Chiesa locale con la formula «donec aliter provideatur» (finché non sarà disposto diversamente). Il porporato ha compiuto 75 anni lo scorso 7 aprile. E, come previsto, ha presentato al Pontefice la lettera di rinuncia al governo pastorale. Poi è arrivata la decisione di Bergoglio. Il vescovo ausiliare Paolo Giulietti ha espresso a Francesco, a nome di tutta la diocesi, «immensa gratitudine per aver lasciato alla guida della nostra comunità un pastore buono, saggio e premuroso».


Il porporato ha reso noto anche la lettera di dimissioni consegnata personalmente al Papa nelle scorse settimane. Con un’ironia tutta toscana – Bassetti è originario della Chiesa fiorentina – si racconta al Papa come un «contadino (vengo dalla campagna)» pieno di «gioia» e come un pastore che più volte ha preso «lo zaino» in spalla per cambiare diocesi. Definisce «l’esperienza più bella della mia vita» quella di sacerdote in parrocchia alla periferia del capoluogo toscano e cita l’alluvione di Firenze del 1966 quando «quattro metri d’acqua e fango invasero la mia comunità: correvo, correvo, per essere vicino a tutti». A 37 anni l’incarico di rettore del Seminario Maggiore di Firenze da parte del cardinale arcivescovo Giovanni Benelli. «“Eminenza – gli dissi – sono giovane…”. E lui sorridendo: “Se questa è la malattia, passa presto”». Saranno 107 i giovani che accompagnerà al presbiterato. Quindi vicario generale con il cardinale Silvano Piovanelli: «un santo», lo descrive Bassetti.


Nel 1994 arriva la nomina a vescovo di Massa Marittima-Piombino. «Furono cinque anni indimenticabili con i minatori, gli operai delle acciaierie, i pescatori dell’isola d’Elba», scrive al Papa. Poi più dieci anni nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. «Di nuovo mi rimisi lo zaino sulle spalle… La Verna, Camaldoli, le Celle di Cortona: luoghi dell’anima che spesso sogno durante la notte». Infine l’Umbria. Con «la sorpresa di papa Francesco: il cardinalato – confida –. Mi trovavo in una chiesa di periferia ad amministrare le Cresime, quando una donna venne in sacrestia per dare l’annuncio. Io non le credei e la trattai male». E la conclusione della missiva per il Pontefice: «Ora lo zaino lo devo “caricare” ancora di più perché il Signore mi sta orientando verso la meta finale».

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