sabato 8 febbraio 2014
​Approvata la promulgazione del decreto: Paolo Yun Ji-chung e 123 suoi compagni, tutti laici, furono uccisi «in odio alla fede» tra il 1791 e il 1888. Allo studio un viaggio del Pontefice a Seul nel mese di agosto.
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Papa Francesco, ricevendo ieri in udienza privata il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha approvato la promulgazione di alcuni decreti, tra cui quello che riconosce il martirio di 124 laici coreani, Paolo Yun Ji-chung e 123 suoi compagni, uccisi "in odio alla fede" in Corea tra il 1791 e il 1888.I 124 martiri coreani saranno quindi presto beati, come pure un altro "servo di Dio" di cui il Papa ha riconosciuto il martirio, padre Francesco Zirano, dell'ordine dei Frati minori conventuali, nato a Sassari nel 1564 e ucciso anch'egli "in odio alla fede" ad Algeri nel 1603.La questione del martirio è molto sentita in Corea del Sud e in particolare nella diocesi di Daejeon da cui provenivano i 124 martiri. Parlando durante la Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, il vescovo di Daejeon, Lazzaro You Heung-sik, ha detto: "Molti martiri coreani venivano dalla mia diocesi, e sono figure esemplari per la vita dei fedeli. Le loro storie vanno imitate per la fiducia in Dio e per il sacrifico compiuto". Proprio a Daejeon si trovano diversi luoghi storici collegati alla vita di questi primi cristiani coreani. La Chiesa locale, nei suoi 230 anni di vita, ha subito almeno un secolo di persecuzione.La sala stampa vaticana definisce "allo studio" un viaggio del Papa in Corea nel prossimo di agosto. Il Pontefice potrebbe celebrare la solenne Messa di apertura della Giornata asiatica della Gioventù (prevista per il 13 agosto) e la Messa di chiusura. Il viaggio sarebbe l'occasione per pregare per la pace e la riunificazione delle due Coree.
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