lunedì 19 aprile 2010
Le otto persone - tutti uomini fra i 30 e i 40 anni - che si sono intrattenute per circa 20 minuti nella Cappella della Nunziatura apostolica di Rabat, dopo la Messa celebrata all'aperto a Floriana, si sono dette «soddisfatte» dopo l'atteso incontro.
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«Ho visto il Papa piangere di emozione. Mi sono sentito liberato da un grande peso». È ancora commosso Lawrence Grech, una delle otto vittime di abusi da parte di preti maltesi incontrate da Benedetto XVI, mentre racconta del suo faccia a faccia con il Pontefice. «Non mi aspettavo scuse dal Papa - dice - ma ho visto in lui e nel vescovo di Malta l'umiltà di una Chiesa che in quel momento rappresentava tutto il problema della Chiesa moderna».Le otto persone - tutti uomini fra i 30 e i 40 anni - che hanno subito abusi da preti pedofili nella loro infanzia, con le quali il Pontefice si è intrattenuto per circa 20 minuti nella Cappella della Nunziatura apostolica di Rabat, dopo la Messa celebrata all'aperto a Floriana, si sono dette «soddisfatte» dopo l'atteso incontro.Subito dopo, il gruppo ha tenuto una conferenza stampa in un convento di suore domenicane ad Attard, alla presenza di uno dei vescovi maltesi che, mentre le vittime raccontavano del colloquio con Benedetto XVI, aveva le lacrime agli occhi.Grech, che da anni chiede giustizia e una forma di scuse da parte della Chiesa, si è dichiarato «liberato» dall'incubo che lo aveva turbato per anni. «Io insieme ai miei amici abbiamo ringraziato tantissimo il Papa», ha detto piangendo a sua volta per l'emozione. Tutto l'incontro è stato venato da momenti di forte commozione. All'inizio tutti (erano presenti anche i vescovi di Malta e Gozo, il nunzio a Malta, il sostituto alla Segreteria di Stato e i segretari del Pontefice) hanno pregato in silenzio e in ginocchio nella Cappella. Poi, il Papa ha avvicinato una per una, vicino all'altare, le otto vittime di abusi, ascoltando le loro storie e le loro attese. Alla fine hanno pregato tutti insieme e a voce alta e il Papa ha impartito la sua benedizione.Il Pontefice, racconta Grech, «ha appoggiato la mano sulla testa di ciascuno dei partecipanti all'incontro, benedicendoli. Sono stato sollevato e liberato da un grande peso». «Da tanto tempo non andavo più a Messa e avevo perso la fede - aggiunge - ma ora mi sento un cattolico convinto». L'incontro con Benedetto XVI - spiega ancora Grech - è stato «il più grande regalo mai ricevuto dopo la nascita di mia figlia». Il comunicato della sala stampa vaticana parla di un Ratzinger «profondamente commosso» per la storia delle vittime, che ha espresso loro «la sua vergogna e il suo dolore». Era la quarta volta che Benedetto XVI incontrava vittime di abusi (dopo gli incontri in Australia, negli Stati Uniti e quello in Vaticano con alcuni nativi canadesi): un momento molto atteso fin dall'esplosione globale dello scandalo pedofilia e che Benedetto XVI ha fortemente promosso, mettendo per iscritto la sua disponibilità a nuovi incontri nella Lettera pastorale inviata ai cattolici d'Irlanda.
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