giovedì 4 settembre 2014
Dialogo di Francesco in videoconferenza con giovani di 5 Paesi diversi: «Sognate il futuro volando, ma non dimenticate l’eredità culturale, sapienziale e religiosa che vi hanno lasciato gli anziani». E «costruite ponti di pace», giocando «in squadra».
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«Una cosa che non è mia, ma che Gesù diceva molte volte: "Non abbiate paura!"... Andate avanti. Costruite ponti di pace. Giocate in squadra e rendete il futuro migliore, ma ricordatevi che il futuro è nelle vostre mani. Sognate il futuro volando, ma non dimenticate l’eredità culturale, sapienziale e religiosa che vi hanno lasciato gli anziani. Avanti, con coraggio! Costruite il futuro!». È questa l’accorata esortazione che papa Francesco ha lanciato ieri pomeriggio dialogando in videoconferenza con studenti di cinque Paesi diversi. L’occasione è stata l’incontro mondiale dei direttori di «Scholas occurrentes», una organizzazione educativa nata a Buenos Aires come «una rete di scuole vicine per costruire ponti tra le scuole» della diocesi e ora con sede in Vaticano e respiro internazionale. Uno studente dall’Australia ha domandato al Pontefice come possono le scuole avanzare in questa comunicazione e costruire ponti. «Voi – ha detto il Papa – potete fare due cose opposte: costruire ponti o alzare muri. I muri separano, dividono; i ponti avvicinano». Rispondendo a una seconda domanda da Israele, il vescovo di Roma ha sottolineato come gli studenti si muovano bene e sanno comunicare in differenti lingue e con l’identità della propria religione. Mentre a un altro studente da Istanbul che ha introdotto il tema della pace e del dialogo interreligioso, ha esclamato: «I giovani non vogliono la guerra, vogliono la pace! E questo dovete gridarlo dal cuore, da dentro: "Vogliamo la pace!"». È stata poi la volta di uno studente dal Sudafrica al quale il Pontefice ha ribadito: «La gioventù oggi ha bisogno di tre pilastri chiave: educazione, sport e cultura. Per questo Scholas unisce tutto: abbiamo giocato una partita di calcio; fanno le scuole e si fa cultura». Rispondendo infine a uno studente del Salvador, il Papa ha ricordato ai giovani in collegamento di stare «ben attenti» ai «gruppi che cercano la distruzione», e invitandoli a difendersi «da coloro che vogliono "atomizzarvi" e togliervi la forza del gruppo».
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