mercoledì 11 luglio 2012
La musica è “armonia delle differenze”, una riflessione che si applica anche “alla grande sinfonia della pace tra i popoli”. Con queste parole Benedetto XVI ha voluto ringraziare il maestro Barenboim; al concerto ha partecipato Napolitano, che è rimasto a cena con il Papa.
 IL TESTO DEL DISCORSO DEL PAPA
COMMENTA E CONDIVIDI
La musica è “armonia delle differenze”, ma un’armonia che si può raggiungere solo attraverso “un impegno paziente, faticoso, che richiede tempo e sacrifici”. Una riflessione che si applica bene anche “alla grande sinfonia della pace tra i popoli, che non è mai del tutto compiuta”. Con queste parole Benedetto XVI ha voluto ringraziare per il concerto offertogli dal maestro Daniel Barenboim e dalla West-Eastern Divan Orchestra nella festa di san Benedetto. All’evento, tenutosi a Castel Gandolfo, ha partecipato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, assieme alla moglie Clio. Il Capo dello Stato, dopo aver ascoltato le musiche eseguite da giovani musicisti ebrei, musulmani e cristiani, è rimasto a cena con il Pontefice.
L'incontro segue quello dell'11 maggio scorso in occasione del concerto del maestro Riccardo Muti, offerto da Napolitano al Papa nell'Aula Paolo VI per l'anniversario del Pontificato, e rinnova in maniera ancora più evidente l'immagine di un rapporto molto saldo e amichevole tra i due capi di Stato.
Poco prima delle 18 il presidente della Repubblica è stato accolto dal Pontefice nel Giardino del Moro della residenza pontificia di Castel Gandolfo. Dopo un breve colloquio e lo scatto della foto ricordo Napolitano e Ratzinger si sono recati insieme nella sala in cui si è tenuto il concerto, introdotto dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
Per la seconda volta in poco più di un mese, dopo la mirabile esecuzione della "Nona" di Beethoven alla Scala di Milano del 1/o giugno scorso, al termine della quale Ratzinger si alzò per applaudire in piedi, l'argentino-israeliano Barenboim ha diretto in onore del Pontefice. E il concerto non a caso è stato offerto nel giorno di san Benedetto, patrono d'Europa, da cui il Papa ha preso il nome.
Molto significativo anche l'evento musicale offerto al Papa: l’orchestra diretta da Barenboim, infatti, è composta da giovani musicisti di tutto il Medio Oriente - israeliani, palestinesi, siriani, giordani, egiziani, libanesi, iraniani, e anche turchi e spagnoli -, e quella di Castel Gandolfo è stata la seconda tappa della sua tournee europea partita martedì 10 luglio da Monaco di Baviera. Fino al prossimo 3 agosto il calendario prevede concerti in diverse città: venerdì l’orchestra sarà a Versailles per poi toccare Ginevra, Siviglia, Londra, Berlino e Salisburgo. Un progetto musicale promosso come significativo momento di dialogo culturale e di pace nel Medio Oriente martoriato dai conflitti.
Nel 1999 Barenboim ed Edward Said, ricorda l'Osservatore Romano, crearono un corso per giovani musicisti provenienti da Israele, dalla Palestina e da diversi Paesi arabi con il fine di promuovere la coesistenza e il dialogo interculturale. Chiamarono l'orchestra che ne scaturì con il nome della raccolta di poesie di Goethe West-Eastern Divan, un'opera centrale per l'evoluzione del concetto di cultura nel mondo. Dal 2002 l'orchestra ha sede a Siviglia, in Spagna. L'organico è composto da musicisti israeliani e arabi, assieme a un gruppo di membri spagnoli che ogni estate si incontrano per seguire una serie di corsi, durante i quali le prove per la tournee concertistica vengono integrate da conferenze e incontri.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: