lunedì 13 gennaio 2014
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La "fede" è l'"eredità più importante" che i genitori possono lasciare a un figlio. Lo ha detto il Papa nella omelia della messa per il battesimo di 32 bimbi nella cappella Sistina, invitanto i genitori, una volta tornati a casa, a portare questo pensiero: come possiamo essere "trasmissori" , ha detto con un neologismo.Tra i 32 neonati battezzati da papa Francesco nella cappella Sistina - più o meno equamente distribuiti tra maschi e femmine - due piccole si chiamano "Francesca", forse in onore del nuovo Papa, e due lo hanno tra gli altri propri nomi: si tratta di "Maria, Allegra, Alessandra, Francesca" e di "Emma, Francesca, Maria". "Francesco" al maschile, invece, non compare né come primo né come altro nome per nessuno dei neonati, tra i quali però c'è un "Samuel" che come terzo nome si chiama "Jorge", come Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco.Gesù - ha spiegato il Papa nella breve omelia a braccio che ha tenuto per il battesimo di 32 neonati nella cappella Sistina - non aveva necessità di essere battezzato", ma "con il suo corpo e con la sua divinità, con il suo corpo ha benedetto tutte le acque perché avessero il potere di dare il battesimo, e poi prima di salire al cielo ha detto di andare in tutto il mondo a battezzare e da quel giorno al giorno d'oggi questa è stata una catena ininterrotta" da chi "battezzava i figli, i figli, i figli", "e oggi anche questa catena - ha sottolineato papa Bergoglio - prosegue: questi bimbi sono anello di una catena, voi genitori avete un bambino o una bambina per battezzare, ma dopo alcuni anni saranno loro che avranno un bambino o una bambina da battezzare e poi un nipotino, questo è la catena, voi siete trasmissori della fede, avete il dovere di trasmettere la fede a questi bambini, è la più bella eredità che gli lascerete, la fede, soltanto questo. Oggi - ha concluso - portate a casa questo pensiero: dobbiamo essere tramissori di fede e pensata e a questo, come possiamo essere ogni giorno trasmissori della fede".Tra i bambini battezzati dal Papa c'è anche Giulia, 7 mesi, figlia di una coppia di genitori sposati civilmente. "È stata una cerimonia bellissima, abbiamo provato una forte emozione tutti quanti", ha detto il papà Ivan Scardia, insieme alla moglie Nicoletta Franco, entrambi militari e residenti a Castiglion della Pescaia. Credenti entrambi, la coppia ha un'altra figlia di 5 anni, Giorgia. I coniugi Scardia avevano rivolto la loro richiesta sul battesimo direttamente al Papa lo scorso 25 settembre al termine dell'udienza del mercoledì. "Eravamo sul sacrato - ha raccontato Ivan Scardia - quando è passato gli abbiamo chiesto se poteva battezzare la nostra seconda figlia. Ci disse di rivolgersi ai suoi collaboratori che poi ci hanno contattato".
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