venerdì 28 marzo 2014
La notizia nel ​comunicato finale del Consiglio permanente. "L'invito del cardinale Bagnasco - si legge - ha incontrato la pronta disponibilità del Santo Padre". LEGGI IL TESTO
Bagnasco e Galantino in udienza dal Papa
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"Sarà Papa Francesco ad aprire l’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana il prossimo maggio: l’invito del cardinale Angelo Bagnasco ha incontrato la pronta disponibilità del Santo Padre, che ha confidato di aver avuto in animo la medesima intenzione”. Si apre con questa notizia il Comunicato finale del Consiglio Permanente (Roma, 24-26 marzo): nel testo, la preoccupazione per forzature che rischiano di colpire pesantemente la famiglia (a partire dall’ideologia del «genere»), la ricchezza educativa della scuola, i tratti distintivi del carisma dell’Ordo Virginum. LEGGI IL TESTO I temi del comunicato finale “Nei suoi lavori in vista dell’assemblea generale del prossimo maggio il Consiglio permanente ha esaminato le proposte di emendamento dello Statuto e del Regolamento della Cei, formulate sulla base del confronto maturato nelle Conferenze episcopali regionali in seguito alle indicazioni del Papa”. Ne dà notizia oggi la Cei nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente (Cep) che si è tenuto a Roma dal 24 al 26 marzo. “Gli ambiti - riferisce il comunicato - riguardano la nomina del presidente, per la quale si prevede una consultazione dei vescovi, riservando comunque la decisione al Santo Padre; le modalità di contribuzione alla relazione del presidente, quale momento espressivo forte della Cei sulla vita della Chiesa e della società civile; la natura, i compiti e la composizione delle Commissione episcopali, nel loro riferimento all’assemblea generale, al Consiglio episcopale permanente e alla presidenza e nei loro rapporti con la segreteria generale; infine, la valorizzazione delle Conferenze episcopali regionali”. La reazione alla corruzione dell'impianto culturale umanistico italiano
“I membri del Consiglio permanente hanno ampiamente ripreso, approfondito e rilanciato gli appelli del presidente della Cei a reagire all’erosione e alla corruzione dell’impianto culturale umanistico”, fra tutti, “la lettura ideologica del ‘genere’”. Circa “l’ideologia del ‘genere’”, puntualizza il comunicato, “l’analisi, contenuta nella prolusione, prende spunto dall’iniziativa di tre opuscoli - destinati alla scuola primaria, alla secondaria di primo grado e a quella di secondo grado - intitolati '‘Educare alla diversità a scuola’ e recanti '‘Linee-guida per un insegnamento più accogliente e rispettoso delle differenze’. Il confronto all’interno del Consiglio ha messo in risalto la preoccupazione dei vescovi per forzature che rischiano di colpire pesantemente la famiglia, di associare in maniera indebita religione e omofobia, di presentare come pacifico l’assunto circa l’indifferenza della diversità sessuale dei genitori per la crescita del figlio e di spingere verso il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso”. I vescovi, si legge nel comunicato, “avvertono la necessità d’investire nella formazione, risvegliando le coscienze di genitori, educatori, associazioni, consulte di aggregazioni laicali e istituzioni d’ispirazione cristiana” su “una questione antropologica” urgente.
La scuola cattolica, preziosa risorsa per la società
“Una preziosa risorsa per la società, al cui servizio intende porsi come espressione della comunità ecclesiale: è l’orizzonte della scuola cattolica, che con la sua finalità educativa è al servizio del Paese, ma ancora si scontra con disattenzioni, incomprensioni e chiusure di natura ideologica”. “Il Consiglio - informa il comunicato - ha approvato una Nota pastorale - curata dalla Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università - dal titolo ‘'La scuola cattolica, risorsa educativa della Chiesa locale per la società’. Il testo vede la luce in un contesto gravido di preoccupazioni sul futuro stesso di molte scuole cattoliche: pesano i tagli dei finanziamenti e la mancanza di un autentico sostegno nella linea della sussidiarietà; pesano le riduzioni di personale religioso e le difficoltà a promuovere una proposta più unitaria tra le diverse realtà; soprattutto - hanno evidenziato i vescovi - pesano pregiudizi e resistenze che riducono a enunciato puramente nominale il riconoscimento della parità scolastica”. “Queste difficoltà - hanno rilevato i vescovi - permangono, nonostante la funzione assicurata dalle scuole cattoliche rappresenti per l’amministrazione statale un significativo risparmio anche sul piano economico: le sovvenzioni pubbliche di cui esse sono destinatarie rimangono lontane da quelle di cui beneficiano gli altri istituti; paradossalmente, in Paesi più ‘laici’ - quali, ad esempio, la Francia - il sostegno è significativamente maggiore”. Nel comunicato del Cep vengono sottolineati “i valori della scuola cattolica: l’originalità di una proposta culturale che muove da un progetto educativo, raccoglie con responsabilità le sfide del tempo presente e forma le giovani generazioni alla vita futura”. E questo viene fatto “con una proposta di qualità che è a vantaggio di tutta la collettività e che si esprime nell’attenzione alla persona; nella preparazione di programmi rispondenti al bisogno culturale e professionale, che agevola significativamente anche gli sbocchi occupazionali; nelle motivazioni e nelle competenze del suo personale”. Per questo il Consiglio permanente, “oltre ad approvare la Nota pastorale, rilancia con forza al Governo la richiesta di politiche coerenti, che garantiscano finanziamenti certi e in prospettiva pluriennale, recuperando da subito l’intero fondo destinato alle paritarie e poi in parte reso indisponibile dal patto di stabilità”.Ordo Virginum nella Chiesa italiana “L’Ordo Virginum nella Chiesa in Italia”. È il titolo della Nota pastorale presentata dalla Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata al recente Consiglio episcopale permanente (Cep), che l’ha approvata. “L’Ordo Virginum - viene spiegato nel comunicato finale - è una particolare espressione di vita consacrata”. Oggi, riferisce la Cei, “è presente in Italia in 113 diocesi: alle circa 500 consacrate se ne affiancano quasi altrettante in fase di discernimento e di formazione. A fronte della significatività di questa vocazione, da tempo i vescovi chiedevano orientamenti e indicazioni per elaborare criteri comuni e attivare prassi condivise”. Da qui la Nota approvata che, “mentre offre punti di riferimento per orientare scelte concordi nelle Chiese particolari, esprime un’attenzione incoraggiante nei confronti delle vergini consacrate, insieme all’aspettativa che con il tempo questa esperienza evangelica consenta di portarne a più compiuta maturità i percorsi formativi, il loro stile di presenza nella Chiesa, le forme della loro missione e i tratti della loro spiritualità”. Il Consiglio permanente, riferisce ancora il comunicato, ha inoltre “condiviso una positiva valutazione del testo ‘Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi’ che verrà portato alla discussione della prossima assemblea generale”.La famiglia fa la differenza“La famiglia fa differenza” è il titolo del documento conclusivo della 47ª Settimana Sociale dei cattolici italiani (Torino, 12-15 settembre 2013), dedicata a “La famiglia, speranza e futuro della società italiana”. La bozza del documento è stata presentata “all’attenzione dei membri del Consiglio episcopale permanente” (Cep); il testo, viene spiegato nel comunicato finale del Cep, diffuso oggi, “si articola in quattro parti: la prima richiama l’attuale contesto di crisi che in molti casi ha ridimensionato in modo drastico non solo il reddito, ma anche la libertà e la dignità di famiglie già impoverite dalla crisi demografica; la seconda parte affronta questa situazione con uno sguardo di fede e, quindi, di speranza, rilanciando il progetto di famiglia che scaturisce dal sacramento del matrimonio. In continuità con la precedente Settimana Sociale di Reggio Calabria, la terza parte del documento focalizza alcune priorità urgenti per una ragionevole agenda della famiglia. La quarta e ultima parte è dedicata all’impegno particolare dei laici, sia quali protagonisti principali dell’esperienza familiare sia in quanto portatori di una missione propria nell’ambito politico”. Durante il Consiglio permanente, riferisce il comunicato, “i vescovi hanno evidenziato come si tratti di contenuti preziosi pure per il cammino di preparazione al 5° Convegno ecclesiale nazionale, che si svolgerà a Firenze nel 2015 sul tema dell’umanesimo incentrato in Gesù Cristo e che avrà il suo momento più alto nell’incontro con il Santo Padre. Una comunicazione specifica, relativa a tale appuntamento, ha sottolineato l’importanza che in questa fase le diocesi, le facoltà teologiche e le aggregazioni laicali lavorino per individuare esperienze particolarmente significative circa il tema del Convegno: costituiranno la materia principale del documento base dell’incontro, che sarà predisposto per il prossimo autunno. Nel frattempo, si sta approntando un apposito sito internet che sarà pubblicato entro Pasqua”. Nel “clima di condivisione fraterna che ha caratterizzato i lavori”, conclude il comunicato, “è stata accolta la richiesta di riconoscimento canonico di un’associazione; si è dato il nulla osta per l’avvio dell’iter per la traduzione del Messale Romano in lingua friulana; infine, sono stati presi in esame una serie di adempimenti in vista della prossima assemblea generale”.
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