lunedì 21 settembre 2015
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​Ad agosto Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) avevano dichiarato di avere domandato un incontro con papa Francesco in occasione della sua visita a Cuba. E’ a l’Avana infatti che è stato istituito un tavolo dove da oltre due anni il governo di Bogotà e i guerriglieri stanno trattando, per la prima volta, la fine pacifica di un conflitto che da decenni insanguina il Paese. Prima del viaggio la sala stampa vaticana aveva escluso questa possibilità. E in effetti l’udienza non c’è stata. Domenica comunque Papa Francesco ha approfittato della preghiera dell’Angelus per incoraggiare il processo di pace in corso. "In questo momento – ha detto il Pontefice -  mi sento in dovere di rivolgere il mio pensiero all’amata terra di Colombia, “consapevole dell’importanza cruciale del momento presente, in cui, con sforzo rinnovato e mossi dalla speranza, i suoi figli stanno cercando di costruire una società pacifica”». "Che il sangue versato da migliaia di innocenti durante tanti decenni di conflitto armato, unito a quello di Gesù Cristo sulla Croce, - ha aggiunto - sostenga tutti gli sforzi che si stanno facendo, anche qui in questa bella Isola, per una definitiva riconciliazione". Papa Francesco ha quindi auspicato che "la lunga notte del dolore e della violenza, con la volontà di tutti i colombiani, si possa trasformare in un giorno senza tramonto di concordia, giustizia, fraternità e amore, nel rispetto delle istituzioni e del diritto nazionale e internazionale, perché la pace sia duratura". "Per favore, - ha esortato - non possiamo permetterci un altro fallimento in questo cammino di pace e riconciliazione". Non è mancato infine un "grazie" al presidente cubano Raul Castro "per tutti ciò che fa in questo lavoro di riconciliazione".
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