martedì 16 agosto 2016
«La Chiesa non ha bisogno di burocrati e di diligenti funzionari, ma di missionari appassionati, divorati dall’ardore di portare a tutti la consolante parola di Gesù e la sua grazia». Così il Papa all'Angelus.
Angelus, Papa: servono missionari appassionati
COMMENTA E CONDIVIDI

«La Chiesa non ha bisogno di burocrati e di diligenti funzionari, ma di missionari appassionati, divorati dall’ardore di portare a tutti la consolante parola di Gesù e la sua grazia. Questo è il fuoco dello Spirito Santo». Lo ha ribadito Papa Francesco prima della recita dell’Angelus, da piazza San Pietro, ricordando, “con ammirazione”, “l’esemplare testimonianza” dei “numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli laici che, in tutto il mondo, si dedicano all’annuncio del Vangelo con grande amore e fedeltà, non di rado anche a costo della vita”. Soffermandosi sul Vangelo di questa domenica (Lc 12,49-53), Francesco ha sottolineato che “se la Chiesa non riceve” il “fuoco” dello Spirito Santo o “non lo lascia entrare in sé, diviene una Chiesa fredda o soltanto tiepida, incapace di dare vita, perché è fatta da cristiani freddi e tiepidi”. E poi, ha aggiunto, “chiediamo alla Vergine Maria di pregare con noi e per noi il Padre celeste, affinché effonda su tutti i credenti lo Spirito Santo, fuoco divino che riscalda i cuori e ci aiuta ad essere solidali con le gioie e le sofferenze dei nostri fratelli. Ci sostenga nel nostro cammino l’esempio di san Massimiliano Kolbe, martire della carità, di cui oggi ricorre la festa: egli ci insegni a vivere il fuoco dell’amore per Dio e per il prossimo”.

Papa Francesco: no a Chiesa funzionale che non rischia mai “Con il fuoco dello Spirito Santo siamo chiamati a diventare sempre più comunità di persone guidate e trasformate, piene di comprensione, persone dal cuore dilatato e dal volto gioioso”, ha ricordato Papa Francesco. “Nell’adempimento della sua missione nel mondo – ha affermato Francesco – la Chiesa – cioè tutti noi Chiesa – ha bisogno dell’aiuto dello Spirito Santo per non lasciarsi frenare dalla paura e dal calcolo, per non abituarsi a camminare entro i confini sicuri. Questi due atteggiamenti portano la Chiesa ad essere una Chiesa funzionale, che non rischia mai. Invece, il coraggio apostolico che lo Spirito Santo accende in noi come un fuoco ci aiuta a superare i muri e le barriere, ci rende creativi e ci sprona a metterci in movimento per camminare anche su strade inesplorate o scomode, offrendo speranza a quanti incontriamo”. Per Francesco, “più che mai oggi c’è bisogno di sacerdoti, di consacrati e di fedeli laici, con lo sguardo attento dell’apostolo, per commuoversi e sostare dinanzi ai disagi e alle povertà materiali e spirituali, caratterizzando così il cammino dell’evangelizzazione e della missione con il ritmo sanante della prossimità. C’è proprio il fuoco dello Spirito Santo che ci porta a farci ‘prossimi’ degli altri: delle persone che soffrono, dei bisognosi; di tante miserie umane, di tanti problemi; dei rifugiati, dei profughi, di quelli che soffrono. Quel fuoco che viene dal cuore”.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: