lunedì 14 aprile 2014
L'omelia delle Palme (TESTO). L'Angelus (TESTO).
Povertà, la rivoluzione giovane di Matteo Liut |  La sfida della Settimana Santa di Pierangelo Sequeri
Vangelo in regalo ai detenuti
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Da che parte stiamo? Con i farisei, con Giuda, con le donne al sepolcro? Questo la domanda che il Papa ha affidato ieri, domenica della Palme, alla riflessione del suo popolo all'inizio della settimana santa. Da parte sua, si è messo alla parte dei giovani, benedicendo il passaggio della croce delle Gmg dai brasiliani ai polacchi e annunciando con "gioia" che il prossimo 15 agosto sarà nella lontana Corea per incontrare "i giovani dell'Asia nel loro grande raduno continentale".  Papa Francesco ha celebrato in piazza San Pietro la messa delle Palme, che ha aperto i riti della settimana santa e che da circa trenta anni coincide con la Giornata della Gioventù che si celebra in tutte le diocesi del mondo. E infatti all'Angelus papa Bergoglio ha benedetto il passaggio della croce, e ha ricordato papa Wojtyla, fondatore e prossimo patrono delle Gmg. Sarà canonizzato con papa Roncalli, ha ricordato, il prossimo 27 aprile.Il lungo rito si è svolto secondo la tradizione, con la processione iniziale di giovani e di cento celebranti che sventolavano rami di ulivo. Il Papa si è associato alla processione bordo della jeep bianca scoperta, indossando il manto rosso liturgico e con il pastorale di legno di ulivo che gli hanno donato i detenuti della casa circondariale di Sanremo. Nel corso della messa c'è stata la lettura di tutto il racconto della passione. Papa Francesco ha poi tenuto una omelia interamente a braccio, immedesimandosi negli atteggiamenti dei vari personaggi del racconto evangelico della passione e morte di Gesù, folla acclamante, farisei e dottori della legge, Giuda, Giuseppe d'Arimatea che si occupa del corpo di Gesù, donne che trovano il sepolcro vuoto.

"Questa settimana tutto il popolo accoglie Gesù, i bambini lodano, cantano, ma questa settimana va avanti nel mistero della morte di Gesù e la sua Risurrezione, abbiamosentito la passione del Signore, soltanto si farà bene farci una domanda, chi sono io? Chi sono io davanti al mio Signore? Chi sono io davanti a Gesù che entra di festa in Gerusalemme? Sono capace di esprimere la mia gioia, di lodarlo? O prendo distanza?Chi sono io davanti a Gesù che soffre? Abbiamo sentito tanti nomi, tanti nomi, il gruppo dei dirigenti, alcuni sacerdoti, alcuni farisei, maestri della legge che avevano deciso diucciderlo, aspettavano l'opportunità di prenderlo. Sono io come uno di loro? Anche abbiamo sentito un altro nome, Giuda, trenta monete, sono io come Giuda? Abbiamo sentito altri nomi, discepoli che non capivano niente, che si addormentavano mentreil Signore soffriva. Mia vita è addormentata? O sono come i discepoli, che non capivano cosa fosse tradire Gesù? Come quell'altro discepolo che voleva soluzionare tutto con la spada. Sono io come loro? Sono io come Giuda che fa finta di amare e bacia il maestro per consegnarlo? Per tradirlo? Sono io traditore? Sono io come quei dirigenti che di fretta fanno il tribunale e cercano falsi testimoni? Sono io come loro? E quando faccio queste cose, se io le faccio, credo che con questo salvo il popolo? Sono io come Pilato che quando vedo che la situazione è difficile me ne lavo le mani? E non so assumere la miaresponsabilità e lascio condannare o condanno io le persone? Sono io come quella folla che non sapeva bene se era in una riunione religiosa, in un giudizio, o in un circo, e e sceglie Barabba, per loro era lo stesso, era più divertente per umiliare Gesù. Sono io come i soldati che colpiscono il Signore, sputano addosso a lui, insultano, si divertono con l'umiliazione del Signore? Sono io come il cireneo che tornava dal lavoro affaticato ma ha avuto la buona volontà di aiutare il Signore a portare la croce? Sono io come quelli che passavano davanti alla croce e facevano di Gesù motivo di beffa: 'ma tanto coraggioso, scenda dalla croce e noi crederemo in lui'. La beffa a Gesù. Sono io come quelle donne coraggiose e come la mamma di Gesù che erano lì, soffrivano in silenzio? Sono io come Giuseppe, il discepolo nascosto, che porta il corpo di Gesù con amore perdargli sepoltura? Sono io come queste due Marie che rimangono alla porta del sepolcro piangendo, pregando? Sono io come questi dirigenti che il giorno seguente sono andati da Pilato per dire 'ma guardi che questo diceva che risusciterebbe, ma che nonvenga un altro inganno' e bloccano la vita, bloccano il sepolcro, per difendere la dottrina, perché la vita non venga fuori? Dove è il mio cuore, a quale di queste persone miassomiglio? E questa domanda ci accompagni per tutta la settimana". All'Angelus, che ha tenuto sul sagrato di San Pietro, papa Bergoglio ha benedetto il passaggio della croce dai brasiliani della Gmg del 2013 ai polacchi della Gmg del 2016. E ha annunciato gioiosamente il suo viaggio in Corea, per l'incontro dei giovani asiatici, il 15 agosto a Daejeon, "nel loro  grande raduno continentale".  Dopo la messa e l'Angelus papa Francesco si è fermato a lungo sul sagrato a salutare personalmente i cardinali e vescovi presenti, poi ha posato per foto di gruppo con i ragazzi dell'organizzazione delle Gmg, concedendosi anche a diversi autoscatti dai telefonini. Infine, un giro di venticinque minuti, sulla jeep scoperta per via della Conciliazione, acclamato dai fedeli. Durante il giro il Papa ha anche bevuto un mate offertogli da un ragazzo, e ha preso in braccio alcuni bimbi.Il vicedirettore della sala stampa vaticana  padre Ciro Benedettini, ha stimato in oltre centomila i presenti in piazza e nei dintorni alla fine della messa delle Palme.

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